Un nuovo modo di interpretare le partite lotteria

di Jeff Sackmann // TennisAbstract

Pubblicato l’11 settembre 2015 – Traduzione di Edoardo Salvati

È intervenuta la sfortuna nell’eliminazione di Rafael Nadal dagli US Open 2015..almeno, un pizzico di sfortuna. Nadal ha infatti vinto solo 2 punti in meno di Fabio Fognini, il suo avversario, raccogliendo il 49.7% dei punti complessivamente giocati. Fino a quel momento nella sua carriera Nadal aveva vinto 8 delle 18 partite in cui aveva ottenuto tra il 49 e il 50% dei punti totali. E basta davvero poco per cambiare il risultato.

Le partite in cui nessuno dei due giocatori ottiene più del 51% dei punti sono circa il 10% delle partite giocate nel circuito professionistico. Come dimostrato lo scorso anno da Michael Beuoy, quel tipo di partite hanno un esito piuttosto incerto: il giocatore che ha fatto più punti vince meno del 65% delle volte. 

Estensione del campo di analisi

Analizzando il sottoinsieme delle poche partite in cui il giocatore che perde ottiene una percentuale più alta di punti in risposta del vincitore, Carl Bialik di FiveThirtyEight, ha coniato l’utile termine “partite lotteria”. Bialik ne ha però limitato l’applicazione a quelle partite che hanno un risultato inatteso. Vorrei qui allargare la definizione e considerare anche quelle partite molto equilibrate che potrebbero finire in qualsiasi modo, cioè anche quelle in cui il giocatore che vince più punti vince poi la partita, come è lecito attendersi.

Una parentesi veloce: Bialik preferisce confrontare i punti ottenuti in risposta, vale a dire le fondamenta della sua statistica indice di dominio (Dominance Ratio o DR). Le partite sono vinte più spesso quando il DR del vincitore è inferiore a 1.0 rispetto al caso in cui il vincitore ottenga meno del 50% dei punti totali. Naturalmente queste due statistiche spesso si sovrappongono. Per cercare di rendere più chiaro questo argomento, preferisco affidarmi alla tradizionale statistica del numero totale di punti vinti.

Chi ne gioca di più

Come mostrato da Beuoy, il giocatore che vince più punti non ha sicurezza di vincere la partita se non vincendo almeno il 53% dei punti totali (e anche in quel caso, esiste una minima possibilità di un risultato a sorpresa, ma accade così di rado che, ai fini di questo articolo, è un’ipotesi che non terrò in considerazione). Ad esempio, vincere il 52.5% dei punti è certamente meglio che vincere il 50.5% dei punti, ma anche con il 52.5% si perde una partita ogni 25. 

Estendendo l’attributo di partite lotteria anche ai quelle in cui nessuno dei due giocatori vince il 51, 52 o anche il 53% dei punti totali, si stabilisce che nessuna di queste partite ha una conclusione certa e predefinita, così da poter analizzare uno spettro più ampio di partite e capire se i giocatori vincono tutte quelle che dovrebbero effettivamente vincere. Inoltre, considerando questo specifico insieme di partite, è possibile identificare quei giocatori che ne giocano molte esponendosi a eventuali sconfitte a sorpresa in cui subentra la fortuna.    

Vincendo la lotteria (delle partite lotteria)

Partiamo dalla categoria più ampia: tutte quelle partite in cui nessuno dei due giocatori vince più del 53% dei punti totali.

Meno del 53% dei punti totali

Con questo si intendono sia le partite al 50% da lancio della moneta, sia le partite al 52.9% da vittoria sicura. Utilizzando il modello proposto da Beuoy, possiamo prendere il numero totale di punti vinti in ciascuna di queste partite e calcolare la probabilità che il giocatore con il maggior numero di punti abbia vinto la partita.   

Ad esempio, Nadal è uno dei giocatori più efficaci in partite molto equilibrate. All’inizio degli US Open 2015, Nadal aveva vinto 115 partite di questo tipo sulle 168 giocate. Prendendo il numero totale dei punti vinti in ciascuna di queste partite, si può calcolare come Nadal “avrebbe dovuto” vincerne solo 102.5 e che, grazie a un misto di fortuna e bravura nei momenti decisivi, è andato per il 12% oltre le attese.   

Tra i giocatori in attività con almeno 100 di queste partite, Nadal ha un ottimo quarto posto, dietro a John Isner, Fognini e Jurgen Melzer. Novak Djokovic e Andy Murray arrivano appena tra i primi venti, superando le attese rispettivamente del 6% e del 5%, mentre Roger Federer è molto più indietro, visto che vince il 7% in meno delle partite equilibrate che dovrebbe vincere.   

Trovare Federer nella parte di classifica con segno negativo è certamente una sorpresa, visto che Federer, insieme a Nadal e Isner, è tra i pochissimi giocatori che costantemente superano le attese nei tiebreak. La capacità di eccellere nei tiebreak dovrebbe avere una correlazione diretta con il superare le attese nelle partite molto equilibrate. Il mio collega Ryan Rodenberg ha scritto più volte di come Federer non riesca a vincere alcune delle partite lotteria.

Meno del 51% dei punti totali

Concentrandoci ora sulle partite in cui nessuno dei due giocatori vince più del 51% dei punti – le vere partite da lancio della moneta – ancora una volta troviamo Nadal molto in alto. A dirla tutta, i quattro migliori sono sempre gli stessi, Nadal, Fognini, Melzer e Isner, visto che ciascuno di questi giocatori ha vinto tra il 36 e il 38% in più di quanto avrebbe dovuto in partite dai margini così ridotti. Anche in questo caso, Djokovic e Murray rimangono nella parte positiva della classifica, rispettivamente a +16% e +6%, mentre Federer è molto indietro, a -9%.

Tendenze ribassiste

Con la definizione più ampia di partite lotteria (quella del 53% dei punti totali) si ha il grande vantaggio di poter utilizzare un campione più esteso di partite. Nadal ha giocato solo 27 partite nella sua carriera in cui chi ha perso aveva fatto più punti del vincitore e giocato solo 40 partite in cui nessuno dei giocatori aveva vinto più del 51% dei punti totali.      

Ha invece giocato ogni anno ben più partite della categoria 53%, permettendoci di evidenziare tendenze più significative. In ciascuna stagione del periodo 2005-2011, Nadal ha giocato in media 15 partite molto equilibrate e ne ha vinta almeno una in più di quanto ci si attendesse, spesso due o tre in più. Dall’inizio del 2014, invece, ne ha giocate 25 vincendone solo 13 rispetto alle 16 che avrebbe dovuto vincere. 

Margini davvero ridotti

Anche con un campione più grande, questi sono margini davvero sottili. Se Nadal dovesse tornare a dominare nei prossimi anni, vincendo più partite molto equilibrate delle attese, considereremo queste due stagioni come un’eccezione. Ma anche molti dei giocatori del calibro di Nadal mostrano record sorprendentemente costanti in partite molto equilibrate. Negli ultimi dieci anni, Djokovic e Murray hanno avuto una sola stagione sotto il -10%, mentre i risultati di Federer sono sempre stati modesti, non essendo andato mai oltre il 7% in un’intera stagione. Non sono molti i giocatori a essere così forti come Nadal in questo tipo di partite, ma quelli che ci riescono hanno prestazioni molto simili da una stagione all’altra.    

Il quadro d’insieme

Vincere partite molto equilibrate torna utile ma, come l’esperienza di Federer dimostra, non è una stretta necessità. Nel caso di Fognini ad esempio superare le attese in partite lotteria non è indice di successo anche in altro tipo di partite.

Ancora meglio delle vittorie in partite molto equilibrate sono le vittorie in partite facili, e un utile effetto collaterale dell’analisi delle partite lotteria è quello di avere riferimenti numerici su chi ne gioca di più e, ovviamente, chi ne gioca di meno.

Le partite lotteria, cioè quelle, e vale la pena ripeterlo, in cui nessuno dei due giocatori vince più del 53% dei punti, rappresentano meno del 20% di tutte le partite giocate in carriera da Nadal. Il suo 19.7% di partite molto equilibrate è inferiore a quello di qualsiasi altro giocatore a partire dal 2000 (con almeno 100 partite giocate). All’interno di questa categoria, i Fantastici Quattro sono vicini tra loro, come si poteva immaginare. Tra i giocatori in attività, Federer è al secondo posto dietro Nadal, Djokovic al terzo e Murray all’ottavo. Anche Kei Nishikori e David Ferrer compaiono tra i primi dieci.

Alla parte opposta dell’intervallo, troviamo i soliti sospetti dal servizio bomba. Vasek Pospisil è al primo posto con il 49.5% delle partite lotteria, seguito da Ivo Karlovic (44.5%), Isner (41.9%) e Jerzy Janowicz (40.5%), a completamento dei primi quattro.

Meglio non aver bisogno della fortuna che essere fortunati

L’analisi dei risultati di partite molto equilibrate, qualsiasi sia la definizione di preferenza, è un modo valido per identificare quei giocatori in strisce fortunate o sfortunate di partite, o anche quelli che sembrano giocare davvero bene i punti importanti.

Tuttavia, una statistica più significativa – certamente con una proporzionalità più diretta rispetto all’ottenimento di risultati di altissimo livello – è quella che ci dice chi evita di giocare partite molto equilibrate. Perché la cosa migliore della fortuna è non aver bisogno di fortuna.

A New Way of Looking at Lottery Matches