Prime riflessioni sulla possibilità di elaborare una statistica WAR per il tennis

di Stephanie Kovalchik // OnTheT

Pubblicato il 7 novembre 2015 – Traduzione di Edoardo Salvati

La sabermetrica è l’analisi empirica del baseball attraverso l’utilizzo di statistiche che ne misurino le dinamiche di gioco. Una delle statistiche più comunemente utilizzate nel campionato professionistico americano di baseball (la MLB) è il WAR, o Wins Above Replacement, che cerca di esprimere la bravura di un giocatore attraverso un valore numerico. Il valore considerato dal WAR è dato dalla stima del numero di vittorie che un giocatore è in grado di generare per la sua squadra rispetto a un termine di paragone dato dall’abilità di un tipico giocatore di campionati inferiori – le minor leagues – e definito come giocatore ‘sostitutivo’ o ‘di rimpiazzo’ (replacement player).        

La complessità di calcolo del WAR non è stata da ostacolo alla sua diffusione. Anzi, pur generando controversie, negli ultimi anni si è imposta come statistica di riferimento nel dibattito sulla bravura dei giocatori, meritando di essere inserita nelle figurine Topps, solo la seconda statistica dal 1981 a ricevere questo onore (l’altra è OPS o On-base plus slugging). Ora non è più sufficiente fare affidamento esclusivamente sulla fama di un giocatore per valutarne le potenzialità.  

La misurazione del numero di vittorie determinate da un giocatore  

Una delle ragioni per cui il WAR è diventato così popolare è che fornisce una soluzione a un semplice quesito degli sport di squadra, cioè la misurazione del numero di vittorie che un singolo giocatore fa guadagnare alla sua squadra. Gli sport individuali, come il tennis, non hanno questo tipo di esigenza. Visto che il giocatore di tennis è l’unico artefice – quantomeno sul campo – del 100% delle sue vittorie, per determinarne la bravura si potrebbe appunto semplicemente contare il numero delle vittorie.

E infatti i record più citati come gli Slam vinti o il numero di titoli ATP/WTA non sono che una versione di questo concetto. Un altro modo per esprimerlo è rappresentato dai punti validi per la classifica mondiale, calcolati come il totale delle vittorie di un giocatore nell’arco di 52 settimane a cui viene assegnato un punteggio in funzione del turno superato e del prestigio del torneo.

Viene naturale chiedersi se il WAR possa essere di qualche utilità al tennis. E ha senso farlo di fronte ai risultati ottenuti da Novak Djokovic nel 2015, stagione che Djokovic ha definito la migliore della sua carriera. Già quattro anni fa, nel 2011, Djokovic aveva realizzato un’altra stagione di imprese tennistiche eccezionali. Quale delle due stagioni quindi, 2011 o 2015, può veramente essere definita la migliore?   

Il WAR per definire la migliore stagione di Djokovic

Un modo per rispondere è quello di confrontare il record di vittorie-sconfitte. Il limite più grande nell’utilizzo di questo parametro risiede nel fatto che non tiene in considerazione la bravura complessiva degli avversari affrontati. Per quanto il record di Djokovic del 2015 di 82 vittorie e 6 sconfitte sia migliore di quello del 2011 (70 vittorie e 6 sconfitte) la stagione 2015 può apparire meno impressionante se, ad esempio, un numero maggiore di vittorie rispetto a quelle del 2011 è arrivato contro giocatori che non figuravano tra le teste di serie.   

Può il WAR venire in aiuto? Se ogni vittoria è diversa dalle altre per importanza, può una statistica del tipo WAR rendere omogeneo il peso specifico di ciascuna vittoria e permettere un confronto diretto tra vittorie contro un insieme eterogeneo di avversari, di fatto adattando le vittorie alla bravura dell’avversario?

La bravura del qualificato medio

Applicando lo stesso approccio concettuale del WAR, si potrebbero valutare le vittorie di un giocatore rispetto a un determinato termine di paragone. Come detto, per la MLB questo termine è dato dal giocatore sostitutivo. Nel tennis, la figura più vicina al giocatore sostitutivo è il qualificato, inteso come colui che non è direttamente inserito nel tabellone principale del torneo o il lucky loser che viene ripescato in caso di ritiro da parte di un giocatore del tabellone principale. Utilizzando la bravura di un qualificato medio come termine di paragone, l’assunzione base prevede che la bravura di un qualificato sia in linea con il livello degli altri giocatori, per cui in una stagione in cui il livello dei giocatori è particolarmente alto lo sono anche le prestazioni dei qualificati. 

Stima del numero di vittorie del giocatore sostitutivo

Una volta arrivati alla definizione di giocatore sostitutivo, il passo successivo è stimare il numero di vittorie dello stesso rispetto agli avversari delle partite prese in considerazione. Questo può essere fatto con il modello di calcolo di propria preferenza. Io sceglierei un modello basato sulla stima pitagorica BP2, perché è una misurazione della prestazione più precisa del record di vittorie-sconfitte, oltre a evitare alcune limitazioni tipiche dei modelli basati sulla classifica dei giocatori.

Se siete curiosi di conoscere la valutazione della stagione migliore di Djokovic tramite il WAR, non perdete il prossimo articolo.

Initial Thoughts on Developing WAR for Tennis