La palla corta: vale la pena giocarla?

di Isaac Brute // TheTennisNotebook

Pubblicato il 22 giugno 2015 – Traduzione di Edoardo Salvati

C’è un colpo nel tennis che richiede la delicatezza di tocco necessaria per il cristallo più fragile: è la palla corta. Dopo aver letto l’ottima analisi di Jeff Sackmann sull’utilizzo della palla corta, ho pensato che fosse un colpo meritevole di ulteriore approfondimento. L’allenatore di lungo corso Bob Brett ha affermato: “Chi di palla corta ferisce, di palla corta perisce”.

I giocatori si penalizzano da soli con la palla corta o dovrebbero farvi ricorso più spesso? La palla corta fa vincere punti o li fa perdere? E ancora: c’è una preferenza per le palle corte giocate con il dritto o con il rovescio? Fa differenza da quale lato viene giocata la palla corta? Da ultimo, la palla corta serve davvero a concludere il punto?

Visto che molte delle analisi riguardano il tennis maschile, ho preferito in questa circostanza affrontare la questione dalla prospettiva femminile. Per trovare risposta alle domande, grazie al Match Charting Project ho raccolto dati punto per punto relativi a 42 partite WTA sulla terra, con 53 diverse giocatrici coinvolte e 361 palle corte complessive.

Torneo                         Numero Partite
Roland Garros 2015             12
Stuttgart 2015                 8
Roland Garros 2014             6
Madrid Masters 2014            4
Madrid Masters 2013            3
Internazionali d'Italia 2013   3
Marrakech 2015                 2
Internazionali d'Italia 2015   1
Madrid Masters 2015            1 
Charleston 2015                1  
Marrakech 2014                 1

Ci sono diverse ragioni che mi hanno indotto a selezionare partite giocate sulla terra. Su questa superficie infatti, le giocatrici tendono a stare più lontane dalla linea di fondo, avendo quindi meno tempo a disposizione per raggiungere la palla corta, perché maggiore è la quantità di campo da coprire. Inoltre,  si presentano ai tornei sulla terra sapendo di poter utilizzare la palla corta come arma tattica. Per questo, c’è un numero più alto di partite in cui la palla corta viene effettivamente utilizzata (si potrebbe estendere quest’analisi anche all’erba, superficie sulla quale la palla corta è altrettanto efficace).

Quanto sono state efficaci le palle corte?

IMMAGINE 1 – Efficacia della palla corta

drop_1

Come mostrato nell’immagine 1, la giocatrice sbagliato 61 palle corte su 361 (il 16.9%), 119 (il 33%) sono state vincenti diretti, 36 (il 10%) sono risultate in un errore forzato che ha concluso immediatamente il punto. Infine, il 40.2% delle volte l’avversaria è riuscita a rimettere la palla in gioco. Di queste, la giocatrice che ha colpito la palla corta ha vinto solo 53 punti (il 36.6%)…e una percentuale di realizzazione così bassa non deve essere stata piacevole!

Ma non è ancora il momento di seppellire la palla corta. Complessivamente, i numeri sono validi. Le giocatrici che colpiscono la palla corta vincono il punto il 57.6% delle volte (208/361). Se si guarda alle palle corte che sono finite in campo, la percentuale sale al 69.3%. 

È possibile trarre due conclusioni. La prima è che se l’avversaria rimette in gioco la palla corta, le probabilità di vincere il punto sono in suo favore. La seconda è che, complessivamente, le palle corte giocate sono risultate vincenti il 58% delle volte.

Entriamo ora più nel dettaglio.

Palla corta di dritto o di rovescio?

La prima differenza evidente è che le giocatrici tipicamente preferiscono giocare la palla corta di rovescio. Non a caso il 60.7% di tutte le palle corte giocate sono arrivate dal rovescio. Questo potrebbe essere dovuto al fatto che la maggior parte delle giocatrici colpisce con il rovescio di taglio e quindi è portata a utilizzare la palla corta come complemento di quel colpo. La somiglianza del movimento tra rovescio tagliato e palla corta consente alla giocatrice di rinviare la scelta del colpo fino all’ultimo momento disponibile e a mascherare così la palla corta.

IMMAGINE 2 – Palla corta di dritto e palla corta di rovescio

drop_2

Nonostante la preferenza per la palla corta di rovescio, la percentuale di riuscita della palla corta tra dritto e rovescio è abbastanza simile: il 58.5% nel primo caso e il 57.1% nel secondo. Questo suggerisce che non ci sia un effettivo vantaggio a colpire la palla corta di rovescio.

Confrontiamo ulteriormente i due colpi. La palla corta di dritto supera la rete l’83.8% delle volte rispetto all’82.6% della palla corta di rovescio. Inoltre, la palla corta di dritto è un vincente diretto il 37.3% delle volte rispetto al 30.1% della palla corta di rovescio.

IMMAGINE 3 – Efficacia della palla corta di dritto e di rovescio

drop_3

Una differenza significativa nella prosecuzione del punto

Per la palla corta che rimane in gioco (cioè il totale delle palle corte a esclusione degli errori non forzati) sul lato del dritto dell’avversaria, il punto prosegue il 44.5% delle volte rispetto al 50.8% sul lato del rovescio. Questa è una differenza significativa. Se una giocatrice colpisce una palla corta di rovescio in campo più del 50% delle volte, l’avversaria è in grado di raggiungerla e si passa da una situazione di 50% di probabilità di vincere il punto a una in cui si perde il punto circa due terzi delle volte.

La conseguenza è nefasta perché la palla corta è utilizzata solo in circostanze specifiche. Come evidenziato nell’articolo di Sackmann per gli uomini, di solito anche la giocatrici che colpiscono la palla corta godono di una posizione in campo ben più favorevole delle loro avversarie, la quali si trovano lontano dalla linea di fondo o in recupero dal colpo precedente. Perché quindi usare un colpo che potrebbe far perdere questa condizione di vantaggio? Sembrerebbe meglio giocare un colpo normale in campo aperto seguito magari da un approccio a rete, visto che la possibilità di vincere il punto in quel caso è ben sopra il 55% (per i dati raccolti dal Match Charting Project, l’approccio a rete a seguito della palla corta fa vincere il punto circa il 64% delle volte).         

Tre colpi o meno

Molte giocatrici utilizzano la palla corta per concludere il punto. Il motivo? Forse perché sembra una buona scelta in una determinata situazione di gioco, oppure cercano di concludere il punto perché lo scambio si sta facendo troppo lungo. Quale esso sia, la palla corta è il colpo giusto. Nell’87.6% (127/145) dei punti in cui l’avversaria ha recuperato la palla corta, lo scambio a seguire è durato solamente da 1 a 3 colpi. Dopo aver fattorizzato la probabilità di sbagliare la palla corta e quella di colpire un vincente, la percentuale dei punti che terminano nell’arco di 0-3 colpi è del 95%. La palla corta è servita al suo scopo: concludere il punto.

IMMAGINE 4 – La palla corta come colpo per concludere il punto

drop_4

Conclusioni

Abbiamo visto che, rispetto al campione di partite analizzato, non è consigliabile ricorrere spesso alla palla corta. Fa differenza se la palla corta è di dritto o di rovescio? Assolutamente! Le giocatrici preferiscono colpire la palla corta di rovescio vincendo poi il punto il 57.6% delle volte. Tuttavia, la palla corta di rovescio è un colpo molto più rischioso della palla corta di dritto e l’utilizzo della palla corta potrebbe essere molto costoso se non viene eseguita nel modo giusto. Infine, a prescindere dal risultato, la palla corta è il modo perfetto per concludere lo scambio.

Martina Hingis ha detto: “Molti di queste giovani giocatrici non hanno idea di cosa sia davvero il gioco del tennis. Non hanno mai visto una palla corta, un colpo tagliato e la varietà e combinazione che possiedo.” 

Anche se a volte la palla corta potrebbe mettere la giocatrice in una situazione sfavorevole, è comunque un colpo del bagaglio tennistico da possedere, perché potrebbe tornare utile in qualsiasi momento.

The Drop Shot, Is It Worth Using in Tennis?