La stagione femminile 2017 ricorda molto l’inizio del 2003

di Stephanie Kovalchik // OnTheT

Pubblicato il 18 giugno 2017 – Traduzione di Edoardo Salvati

Uno dei temi più dibattuti della stagione 2017 è l’incertezza al vertice nel circuito femminile. Con diverse giocatrici dominanti temporaneamente inattive, come Serena Williams e Victoria Azarenka, e altre rientrate solo di recente o alle prese con infortuni, come Maria Sharapova e Petra Kvitova, si è presentata per le giovani promesse un’occasione d’oro per emergere definitivamente. Dei tredici tornei Premier e Slam, dieci hanno avuto una vincitrice diversa. Questo ha offerto agli appassionati numerosi spunti per provare a ipotizzare quale sia la prossima giocatrice che arriverà a fare proprio il circuito.

È uno dei periodi più rocamboleschi?

L’alternanza di vincitrici della prima metà di stagione spinge a chiedersi se si tratta effettivamente di uno dei periodi più rocamboleschi della storia del tennis femminile.

In continua presenza di partite i cui esiti sono fondamentalmente meno prevedibili, ci si può attendere che la causa sia un aumento del livello complessivo di competitività e una diminuzione nella solidità di rendimento. In altre parole, la differenza nella bravura tra due qualsiasi giocatrici di vertice è davvero ridotta, e più giocatrici hanno la possibilità di vincere i tornei a cui partecipano.

Visto che le valutazioni Elo riflettono il risultato di ogni partita, rappresentano un valido strumento per misurare la competitività e solidità del circuito nel tempo. L’immagine 1 mostra il livello competitivo in ogni istante dal 1990 a oggi delle prime 30 (all’incirca il numero delle teste di serie in uno Slam; nella versione originale, è possibile visualizzare i singoli valori puntando il mouse sul grafico, n.d.t.).

La competitività del circuito in un qualsiasi mese è data dalla differenza tra la più alta valutazione Elo e la trentesima. Più ridotta è questa differenza, maggiore è il livello competitivo espresso. Le evidenti fluttuazioni della curva sono generate dal susseguirsi di epoche nel circuito. Durante la metà degli anni ’90, quando il dominio di Steffi Graf era quasi totale, la competitività era minima. Un altra fase di basso livello competitivo è stata poi quella tra il 2001 e il 2002, quando Venus Williams, Lindsay Davenport e Serena avevano messo insieme risultati eclatanti.

IMMAGINE 1 – Tendenze nel livello competitivo e nella solidità di rendimento delle prime 30 secondo le valutazioni Elo

Dal 200 una maggiore competitività

In generale, la differenza si riduce nel tempo, a indicare – a partire dai primi anni 2000 – una tendenza di fondo verso una maggiore competitività. La fase attuale mostra un nuovo aumento del livello competitivo dopo un periodo, quello tra il 2011 e il 2014, in cui il differenziale tra valutazioni Elo si era allargato per merito, o a causa, dello strapotere di Serena.

Per valutare la solidità, ho analizzato il cambiamento medio della valutazione Elo di ciascun gruppo di 30 giocatrici nei sei mesi successivi. Un ampio cambiamento positivo segnala che le giocatrici di vertice stavano generalmente migliorando e vincendo più partite nel periodo considerato, mentre un cambiamento in negativo della stessa entità segnala una fase di declino delle giocatrici più forti.

L’ultimo valore del grafico si riferisce alla stagione 2017 e mostra che, nei sei mesi successivi, le giocatrici con le valutazioni Elo più alte a inizio periodo hanno avuto generalmente prestazioni inferiori alle attese, con un cambiamento medio negativo nelle valutazioni Elo di 20 punti.

Sono due dimensioni della prestazione complessiva del circuito che mostrano che il 2017 è stato a oggi un passaggio caratterizzato da un livello competitivo raramente visto negli ultimi trent’anni, con nuove giocatrici che si contendono i posti di vertice. Ci si aspetta che caratteristiche di questo tipo emergano quando il circuito è di fronte a un cambiamento della guardia.

Quale epoca passata è più simile a quella che appare in svolgimento nel 2017?

Dal 1990, la tendenza verso la quale sembra puntare maggiormente il 2017 è l’inizio della stagione 2003, che arrivava dopo diversi anni di bassa competitività in cui Venus e Davenport ammassavano trofei e seguiva un 2002 fenomenale di Serena. Il declino di quelle giocatrici aveva permesso ad altre, come Kim Clijsters e Justine Henin, di raggiungere il vertice della classifica e catturare l’immaginario collettivo.

Dovesse il prossimo capitolo della WTA portare un’analoga rivalità e livello di talento, non aspetteremo altro che vederla in campo.

The 2017 WTA Season Looking A Lot Like Early 2003