Le giocatrici migliori sull’erba al servizio e alla risposta

di Stephanie Kovalchik // OnTheT

Pubblicato il 3 luglio 2017 – Traduzione di Edoardo Salvati

L’analisi sui giocatori migliori.

È Johanna Konta la giocatrice migliore sull’erba al servizio e alla risposta prima dell’inizio di Wimbledon 2017.

Una delle storie di maggiore interesse nella stagione sull’erba è stato il rientro di Konta che, dopo risultati non entusiasmanti sulla terra, è stata capace di recuperare sulla sua superficie preferita, raggiungendo la finale a Nottingham e la semifinale a Eastbourne. La sua solidità la posiziona al primo posto per rendimento al servizio e alla risposta, dando alla favorita di casa la sicurezza necessaria per affrontare il tabellone di Wimbledon.

Servizio

Durante le partite sull’erba, Konta ha mantenuto una media corretta (per la bravura dell’avversaria) di punti vinti al servizio del 64% su tre diversi tornei. La sua continuità sull’erba l’ha distanziata dalle altre giocatrici dell’elenco, come mostrato dall’immagine 1 (nella versione originale, è possibile visualizzare i singoli valori puntando il mouse sul grafico, n.d.t.).

Konta è la testa di serie numero 6 a Wimbledon, la seconda più alta nel quarto di Simona Halep. Se da un lato Konta ha avuto un’intensa stagione sull’erba, dall’altro Halep ha giocato un solo torneo dopo la finale persa al Roland Garros, a Eastbourne dove ha raggiunto i quarti di finale sconfitta da Caroline Wozniacki. Questo è senza dubbio un elemento favorevole per la rincorsa all’eventuale primo Slam in carriera per Konta. Anche se le sue possibilità sembrano aver subito una battuta d’arresto per l’infortunio alla colonna e la successiva operazione che le hanno impedito di giocare la semifinale a Eastbourne.

IMMAGINE 1 – Migliori giocatrici sull’erba al servizio pre Wimbledon 2017

Possiamo riporre grandi aspettative anche su Kristina Mladenovic, che è nelle prime tre posizioni per servizio e risposta sull’erba. Mladenovic è la testa di serie numero 12 a Wimbledon, nel quarto di Karolina Pliskova.

Anche Ashleigh Barty è tra le migliori come rendimento al servizio e alla risposta. Però Barty ha il tabellone più sfortunato delle tre, visto che dovrà battere la testa di serie numero 4 Elina Svitolina al primo turno solo per rimanere nel torneo. Barty è una lottatrice e le deve essere riconosciuta una possibilità se è in grado di esprimere gli stessi numeri sull’erba che ha fatto vedere fino a questo momento.

Risposta

Alcune delle altre giocatrici da seguire a Wimbledon sono tra quelle con la miglior risposta sull’erba. Troviamo Lesia Tsurenko, Anastasija Sevastova e Tsvetana Pironkova, tutte con una risposta al servizio corretta di almeno il 45%, in linea con l’efficienza dimostrata da Konta.

IMMAGINE 2 – Migliori giocatori sull’erba alla risposta pre Wimbledon 2017

In particolare, Pironkova ha una media impressionante del 50% alla risposta. Se riesce a mantenere questo livello anche in un palcoscenico molto più intimidatorio come Wimbledon, va considerata la mina vagante del tabellone femminile.

Non si possono non citare anche Victoria Azarenka e Petra Kvitova, per le quali la stagione 2017 è ripartita da poco. Sfortunatamente, entrambe sono finite nel quarto di Halep, e questo vuol dire che solo una delle tre avrà la possibilità di raggiungere la semifinale.

Con solo una partita vinta in un torneo dal suo rientro, Azarenka è il maggiore punto interrogativo delle tre. Kvitova ha sminuito le sue possibilità a Wimbledon, ma la vittoria in finale a Birmingham su Barty dovrebbe aver dato speranze ai suoi fan. Pur avendo giocato solo un torneo sull’erba quest’anno, Kvitova è tra le prime trenta migliori sull’erba al servizio e alla risposta.

Con giocatrici come Konta, Azarenka, Kvitova, Halep, Elena Vesnina e un’emergente Donna Vekic nell’ultimo quarto del tabellone, nessuno ha idea di chi sopravviverà a questo “gruppo della morte”. Certamente, sarà la sezione su cui puntare gli occhi nella prima settimana di Wimbledon.

Women’s Serve and Return Grass Leaders

I giocatori migliori sull’erba al servizio e alla risposta

di Stephanie Kovalchik // OnTheT

Pubblicato il 3 luglio 2017 – Traduzione di Edoardo Salvati

Questa settimana ha inizio Wimbledon, il più prestigioso torneo di tennis del mondo, ospitato nel placido quartiere londinese conosciuto anche con la famosa sigla SW19.

Definito il tabellone e con i primi turni che prendono il via oggi, molti appassionati si stanno chiedendo chi sia nello stato migliore di forma e con le maggiori speranze di un ottimo risultato. In questo articolo, analizzo la stagione sull’erba che ha preceduto Wimbledon per definire i primi dieci giocatori con il miglior rendimento al servizio e alla risposta.

Servizio

Con la finale a Stoccarda e il titolo al Queen’s Club, la fiducia di Feliciano Lopez – testa di serie numero 19 a Wimbledon – deve essere massima. Nel rendimento cumulato al servizio, corretto per la bravura dell’avversario, Lopez si posiziona al primo posto, con una media di punti vinti su dieci partite giocate del 74.9%, come mostrato nell’immagine 1 (nella versione originale, è possibile visualizzare i singoli valori puntando il mouse sul grafico, n.d.t.).

Lopez è nel quarto della testa di serie numero 2 Novak Djokovic, rendendo il percorso di Djokovic verso i quarti di finale certamente molto più complicato.

IMMAGINE 1 – Migliori giocatori sull’erba al servizio pre Wimbledon 2017

Gli altri sopra al 70%

In questa speciale classifica Marin Cilic è terzo. È interessante notare che Cilic, con l’80%, ha la più alta media corretta di rendimento, anche se non ha mostrato la stessa continuità al servizio di Lopez o di Daniil Medvedev, al secondo posto.

Cilic è la seconda testa di serie più alta nel quarto di Rafael Nadal a Wimbledon, e, dovesse Nadal raggiungere i quarti di finale, potrebbe rappresentare per lui un test di livello. Nadal ha scelto di non giocare tornei sull’erba e potrebbe quindi avere una prima settimana tra le più impegnative di quelle dei giocatori di vertice.

I fratelli Alexander Zverev e Mischa Zverev sono rispettivamente al quinto e sesto posto tra i migliori al servizio, entrambi con una media corretta del 71%. Anche Roger Federer è nel club di quelli che hanno superato il 70%, con una media corretta del 73%, anche se la sconfitta nella sua prima partita sull’erba contro Tommy Haas a Stoccarda fa scendere la sua valutazione complessiva all’undicesimo posto, quindi fuori dai primi dieci. Tuttavia, il controllo mostrato da Federer nella finale di Halle è stata manifestazione del ritorno alla sua consueta forma sull’erba.

Federer è la testa di serie numero 3 a Wimbledon, dalla parte opposta del tabellone rispetto a Nadal, il giocatore che sembra non riesca a evitare nel 2017. Federer però potrebbe dover affrontare Djokovic in semifinale per una nuova finale Slam con Nadal quest’anno.

Risposta

Gli stessi giocatori in cima all’elenco dei migliori al servizio compaiono nelle prime tre posizioni dei migliori alla risposta, anche se Medvedev supera Lopez con un più di 5 punti percentuale sul rendimento alla risposta corretto per la bravura dell’avversario.

IMMAGINE 2 – Migliori giocatori sull’erba alla risposta pre Wimbledon 2017

Con una media corretta del 41%, il gigante Cilic ha dei numeri impressionanti in questo gruppo, visto che solo quattro dei primi dieci hanno avuto delle percentuali così alte. Due tra questi sono Richard Gasquet e Federer.

Dovessero Cilic e Federer mantenere queste medie al servizio e alla risposta, possiamo considerarli due delle minacce più serie del singolare maschile a Wimbledon. Che siano in grado di attendere le aspettative in uno Slam, dove la solidità è padrona, sarà un tema di continuità da partita a partita.

Men’s Serve and Return Grass Leaders

I giocatori sono vecchi e i giocatori migliori sono ancora più vecchi

di Jeff Sackmann // TennisAbstract

Pubblicato il 29 giugno 2017 – Traduzione di Edoardo Salvati

È uno dei temi più dibattuti del tennis maschile negli ultimi anni: l’età dei giocatori sta aumentando. A ogni stagione, una sempre maggiore fetta dei tabelloni dei tornei del Grande Slam è occupata da giocatori con almeno trent’anni. Inoltre, tutti i Fantastici Quattro sono ora entrati nella loro quarta decade di vita.

Non era mia intenzione ritornare sull’argomento, ma un commento su Twitter dell’analista di ESPN Chris Fowler in cui si chiedeva se i pronostici a Wimbledon fossero mai stati così sfavorevoli per i giocatori più giovani di trenta (Nick Kyrgios 14 a 1, Alexander Zverev 16 a 1 contro Roger Federer 2 a 1, Rafael Nadal e Andy Murray 4 a 1) ha nuovamente suscitato l’interesse.

L’età dei più forti sta crescendo

Quando parliamo dell’invecchiamento del tennis, vogliamo dire proprio questo, cioè che l’età dei giocatori più forti sta crescendo.

Nel calcolo dell’età media di un tabellone, o del numero dei giocatori superiori ai trenta, ponderiamo ogni giocatore equamente. Sebbene sia un procedimento molto democratico, attribuisce la gran parte dell’importanza a giocatori che probabilmente sono usciti dal torneo entro la prima settimana. Per quanto nell’ultimo decennio ci sia stato un cambiamento sostanziale nell’età media, impallidisce di fronte a quello che ha riguardato i giocatori di vertice.

Per quantificare questo cambiamento, per ogni campo partecipanti a Wimbledon dal 1991 al 2017 ho calcolato l’età stimata del vincitore (projected winner age o PWA). Si tratta di un indicatore che esprime con un solo numero il concetto a cui Fowler faceva riferimento. Viene fatta una ponderazione dell’età dei 128 giocatori in tabellone sulla base della loro probabilità di vincere il titolo, determinata dalle valutazioni Elo specifiche per l’erba all’inizio del torneo.

Le ultime edizioni di Wimbledon

Ad esempio, il tabellone di Wimbledon 2016 aveva un’età media di 28.5 anni, contro una età stimata del vincitore di 30.0. Al momento della stesura di questo articolo non si conosce ancora l’età media del tabellone di Wimbledon 2017 (sembra essere circa la stessa, forse leggermente più bassa), ma possiamo già dire che la PWA è di 31.4 anni.

Dieci anni fa, una persona interessata alla tematica avrebbe pensato che un numero così alto fosse pura follia. Il grafico mostra le età medie e le PWAs per le ultime 27 edizioni del singolare maschile di Wimbledon.

Non più lontano del 2011, non c’era molta differenza tra età media e PWA. Fino al 2015, la differenza non è mai stata superiore a due anni. Al momento, la differenza è di circa tre anni e il punto di paragone – l’età media – è quasi il più alto di sempre.

Vincitori nuovi ma dopo i trent’anni

Molto di questo naturalmente è da attribuire ai Fantastici Quattro. Anche se la curva di invecchiamento è cambiata, consentendo a giocatori con tarda maturazione di emergere, come ad esempio Stanislas Wawrinka, i giocatori più forti in assoluto della fine degli anni 2000 – Federer e Nadal – sono calati nel rendimento ancor meno di quanto la versione rivista della curva di invecchiamento farebbe propendere.

In uno sport affamato di nuovi vincitori, sembra che dovremo affidarci a vincitori che sono “nuovi” dopo aver superato i trent’anni.

The Men Are Old, and The Best Men Are Even Older

Chi ha favorito e sfavorito di più il (o la fortuna nel) sorteggio del tabellone maschile di Wimbledon?

di Chapel Heel // FirstBallIn

Pubblicato l’1 luglio 2017 – Traduzione di Edoardo Salvati

Nel sorteggio del tabellone di un torneo del Grande Slam, le uniche posizioni predefinite sono quelle della testa di serie numero 1, in cima alla parte alta, e della testa di serie numero 2, in fondo alla parte bassa.

Le rimanenti teste di serie sono inizialmente raggruppate nella stessa urna di estrazione, ricevono determinate posizioni del tabellone e vengono poi distribuite nelle stesse in modo del tutto casuale.

Ad esempio, la testa di serie numero 3 e la numero 4 sono posizionate in specifici punti nella parte alta e in quella bassa del tabellone, ma se la testa di serie numero 3 finisce nella parte alta o in quella bassa dipende solo dall’estrazione (questo è il motivo per il quale i tabelloni del tennis non sono, ad esempio, come quello del torneo di basket della NCAA, dove si sa già che, se tutte le teste di serie avanzano nella loro sezione o region, la numero 1 giocherà con la numero 4 e la numero 2 con la numero 3).

Le teste di serie dalla numero 5 alla 8 sono nello stesso gruppo e vengono poi distribuite in quattro specifici punti del tabellone, e così via. I giocatori che sono fuori dalle teste di serie riempiono tutte le altre posizioni in funzione del sorteggio.

Per la presenza di specifici vincoli e per la casualità del sorteggio, il tabellone di Wimbledon 2017 rappresenta solo una di molte possibili combinazioni. Non ne conosco il numero esatto, ma deve aggirarsi nell’ordine dei milioni.

Simulazioni del tabellone

È sempre stata mia consuetudine verificare se il sorteggio effettivo di un torneo ha determinato un tabellone più favorevole o meno favorevole per un giocatore rispetto alla media di molti tabelloni casuali. Vediamo cosa è successo per quello di Wimbledon 2017.

Ho eseguito 100.000 simulazioni del tabellone per come è effettivamente definito, utilizzando a questo scopo solo le valutazioni Elo (nella mia versione specifica per superficie).

Ho poi eseguito 100.000 simulazioni Elo con ciascun tabellone sorteggiato ex novo a ogni simulazione, in modo da avere 100.000 diversi tabelloni di quest’ultima tipologia, seguendo sempre le stesse regole di determinazione.

Mettendo a confronto il primo insieme di tabelloni con il secondo, possiamo farci un’idea se il tabellone effettivo di Wimbledon 2017 abbia favorito o sfavorito uno specifico giocatore, rispetto alla media di 100.000 tabelloni casuali composti dagli stessi giocatori che partecipano al torneo.

Se si eseguissero queste simulazioni un milione di volte contro le 100.000, emergerebbero delle differenze, ma è probabile non più grandi occasionalmente dell’1% nei casi più estremi.

La visualizzazione a mappa di calore

La tabella riepiloga i risultati sotto forma di “mappa di calore” (sempre se la si possa applicare a una tabella), con il colore verde a indicare che il tabellone effettivo è più favorevole della media di tabelloni casuali e, viceversa, il colore rosso a indicare che il tabellone effettivo è meno favorevole. Le teste di serie sono in grassetto.

In termini di possibile raggiungimento dei quarti di finale, si nota che Gilles Muller è stato il più fortunato nel tabellone effettivo, e Juan Martin Del Potro il meno fortunato.

Spostandosi verso destra, le differenze iniziano a ridursi, perché i giocatori migliori tendono a raggiungere le fasi conclusive a prescindere da come si presenti il tabellone. Va detto però che la percentuale di Kei Nishikori per la semifinale è insolitamente alta.

E si possono vedere anche gli effetti sul percorso di Roger Federer e Novak Djokovic dovuti al fatto che si trovano dallo stesso lato del tabellone, cioè la parte bassa che – in generale – è anche quella più competitiva.

Whom Did the Wimbledon (Luck of the) Draw Favor/Hurt the Most?

Rimbalzi imprevedibili, risultati pronosticabili

di Jeff Sackmann // TennisAbstract

Pubblicato il 23 giugno 2017 – Traduzione di Edoardo Salvati

Di questi tempi, la stagione sull’erba è lo sgraziato figliastro del calendario tennistico. Si gioca quasi interamente nei confini di una sola nazione, dura poco meno di un mese e soffre spesso dell’assenza dei giocatori di vertice, che preferiscono prendere una pausa dopo le fatiche del Roland Garros.

Il ridotto numero di tornei sull’erba non agevola nemmeno il lavoro degli analisti. È una superficie che si comporta diversamente dal cemento o dalla terra battuta e ricompensa determinati stili di gioco, quindi è ragionevole ipotizzare che alcuni giocatori saranno particolarmente efficaci (Gilles Muller) o non si troveranno a proprio agio (Stanislas Wawrinka). Con il 90% delle partite del circuito giocato su altre superfici, non c’è a disposizione per molti giocatori una base dati attraverso la quale valutare la loro bravura sull’erba.

Sorprendono risultati alquanto prevedibili sull’erba

Sono rimasto sorpreso quindi nello scoprire che i risultati delle partite sull’erba sono alquanto prevedibili. I pronostici del circuito maschile basati sulle valutazioni Elo sono accurati quasi quanto quelli sul cemento e considerabilmente più efficaci di quelli sulla terra. Anche utilizzando previsioni “pure” per superficie, vale a dire prevedere gli esiti di una partita con valutazioni che si affidano esclusivamente su risultati derivanti da quella superficie, le previsioni per le partite sull’erba sono leggermente migliori di quelle sulla terra.

Ho considerato un insieme di circa 50.000 partite del circuito maschile dal 2000 ai tornei di Halle e del Queen’s Club della settimana scorsa, eliminando ritiri pre e durante la partita. Come termine di riferimento, ho utilizzato la classifica ufficiale dell’ATP per fare pronostici per ciascuna delle partite del campione. Nel 66.6% dei casi si è rivelato uno strumento corretto, e l’indice Brier per la classifica ATP nel periodo considerato è .210 (l’indice Brier misura l’accuratezza di un insieme di pronostici attraverso la media dell’errore quadratico di ogni singolo pronostico; più basso è il valore dell’indice, maggiore la qualità delle previsioni. Per fare un esempio di indici Brier specifici del tennis, nel 2016 la classifica ATP ha ottenuto un punteggio di .208 mentre le quote degli allibratori, complessivamente, hanno avuto un Brier di .189).

Proviamo ora a inserire la variabile superficie e confrontare il rendimento della classifica (ATP), del sistema Elo e di Elo specifico per superficie (sElo). Nella tabella, la colonna “F%” rappresenta la percentuale di partite vinte dal giocatore considerato favorito dal sistema utilizzato e “Br” è l’indice Brier.

Superficie  ATP F%  ATP Br  Elo F%  Elo Br  sElo F%  sElo Br  
Cemento     67.3%   0.207   68.0%   0.205   68.5%    0.202  
Terra       66.1%   0.211   67.1%   0.211   67.0%    0.213  
Erba        66.0%   0.215   67.6%   0.207   68.5%    0.207

Al meglio sul cemento e divergenza tra terra ed erba

I tre i sistemi di valutazione funzionano al meglio per le partite sul cemento. C’è una ragione precisa per questo: la classifica ufficiale ATP e Elo complessivo attribuiscono maggiore peso ai risultati sul cemento che a quelli sulla terra o sull’erba. Elo specifico per superficie funziona al meglio sul cemento per un motivo simile: più dati a disposizione.

Possiamo già vedere però la divergenza di valutazione tra terra ed erba, specialmente con Elo specifico per superficie. Siamo in grado di spiegare la migliore prestazione di Elo complessivo per l’erba con la presunta vicinanza di gioco tra cemento e erba, cioè se un giocatore eccelle sul primo probabilmente si trova bene anche sulla seconda, anche se magari è un disastro sulla terra. Questo però non spiega come mai sElo faccia meglio sull’erba che sulla terra. Le partite del circuito sulla terra sono più del triplo (3.3) rispetto a quelle sull’erba quindi praticamente per tutti i giocatori ci saranno più risultati disponibili sulla terra che sull’erba, anche tenendo conto delle loro scelte in funzione della preferenza di superficie.

Possiamo migliorare ulteriormente questi pronostici mischiando le valutazioni specifiche per superficie con le valutazioni complessive. Dopo aver provato diverse combinazioni, l’equa ponderazione tra Elo complessivo e sElo rappresenta il mix adatto per il risultato migliore (le differenze tra, ad esempio, 60/40 e 50/50 sono estremamente ridotte, quindi anche se 60/40 è leggermente meglio, preferisco la semplicità della suddivisione equa). La tabella riepiloga i risultati per gli sElo ponderati delle tre superfici.

Superficie  ATP F%   ATP Br  
Cemento     68.6%    0.202  
Terra       68.0%    0.207  
Erba        69.8%    0.196

L’erba è la superficie più pronosticabile di quelle usate nei tornei Slam!

Anche utilizzando una media ponderata di Elo e sElo, i pronostici per l’erba fanno affidamento su meno dati di quelli per altre superfici: si parla di meno di un terzo dei risultati utili per le previsioni su terra e meno di un quinto per quelle su cemento. Anzi, possiamo fare altrettanto bene – e forse un po’ meglio – con anche meno dati: una ponderazione equa 50/50 dei risultati su erba e di quelli su cemento è parimenti accurata del 50/50 di Elo specifico per erba e Elo complessivo.

A prescindere dalla formula esatta, sorprende la possibilità di fare previsioni così accurate per le partite sull’erba con dati così limitati. Anche se un terzo dei tornei del circuito fossero giocati sull’erba, comunque non sarei rimasto stupito se i pronostici per le partite sull’erba fossero risultati i più difficili da fare. Più una superficie favorisce il giocatore al servizio – e l’erba è quella in cui è più complicato ottenere un break – più equilibrato tende a essere il punteggio, lasciando spazio a maggiore casualità nel risultato finale. Nonostante questa alterazione di fondo, siamo in grado di pronosticare i vincitori sull’erba con efficacia equivalente alle altre più diffuse superfici.

Contesto inalterato

Questa è la mia teoria: anche in presenza di pochi tornei sull’erba, il contesto in cui vengono giocati è abbastanza inalterato. Si è sul livello del mare, i campi sono preparati seguendo le indicazioni degli esperti di Wimbledon, e la pioggia è sempre una minaccia incombente, tenendo lontano il sole. Proviamo a paragonare questa omogeneità con la varietà dei tornei sul cemento e sulla terra. I campi in cemento e in altura di Bogotà non hanno nulla a che vedere con quelli molto più lenti dell’Indian Wells Masters. La verde “terra” (americana) di Houston è accomunata ai rossi mattoni polverizzati del Roland Garros solo dal nome. Mentre i campi in erba sono praticamente tutti uguali, quelli in terra sono diversi uno dall’altro quasi tanto quanto lo sono dalle altre superfici.

Uniformità di superficie

È ragionevole che valutazioni basate sull’uniformità di una superficie siano più precise di quelle derivanti da un’ampia varietà di superfici, ed è quindi rassicurante che la limitazione nei dati a disposizione non impedisca a questo vantaggio di emergere. Inoltre, questa ricerca suggerisce un’altra strada per pronostici più accurati: accostare partite sul cemento e sulla terra sulla base di una definizione più puntuale di velocità di una superficie. Se il 10% di partite del circuito è sufficiente per fare previsioni affidabili sull’erba, lo stesso potrebbe valere per il terzo dei campi in terra più lenti. È quasi sempre meglio avere più dati, ma qualche volta dati più mirati sono meglio dell’abbondanza di dati.

Unpredictable Bounces, Predictable Results