Una visualizzazione della qualità dei colpi

di Stephanie Kovalchik // OnTheT

Pubblicato il 20 ottobre 2017 – Traduzione di Edoardo Salvati

Se si potesse misurare la qualità di ogni colpo di una partita, che indicazioni se ne trarrebbero sul rendimento dei giocatori, anche rispetto alla zona del campo in cui ottengono i risultati migliori?

Nel tennis sembra esserci un’ossessione per l’ultimo colpo di uno scambio, sul quale esiste una nomenclatura specifica – vincente, errore non forzato e forzato – e un insieme di statistiche appositamente creato.

L’ossessione per l’ultimo colpo è anche questione di convenienza

È un po’ strana come ossessione, anche il meno interessato degli spettatori sa bene che un punto è spesso deciso prima dell’ultimo colpo. Se un giocatore sta servendo, ad esempio, potrebbe preparare il vincente con un servizio potente, o un altro giocatore arrivare a uno scintillante vincente lungolinea avendo prima spostato il suo avversario fuori dal campo con un colpo incrociato particolarmente efficace.

L’attenzione che l’ultimo colpo riceve quindi è più una questione di convenienza. Se ci fosse un modo per identificare ogni colpo come ‘incredibile’ o ‘scadente’, lo faremmo in continuazione. Grazie agli attuali modelli predittivi, assegnare un valore alla qualità dei colpi è fortunatamente diventata realtà.

Ho sviluppato con il Game Insight Group (GIG) di Tennis Australia, la Federazione australiana, dei modelli predittivi per calcolare la probabilità che un qualsiasi servizio o colpo a rimbalzo finisca per essere un vincente. Sono modelli che prendono ispirazione dal lavoro di Patrick Lucey di STATS, presentato e premiato al MIT Sloan Conference 2016. Recentemente, Christopher Clarey del New York Times ne ha fatto uso per analizzare le dinamiche nella seconda di servizio sul circuito maschile.

L’aspetto più affascinante di questi modelli è la loro capacità di fornire una misura accurata della qualità di qualsiasi colpo di uno scambio, dove per qualità in questo caso s’intende quanto più ravvicinate siano le caratteristiche di un colpo a quelle che storicamente hanno determinato un chiaro vincente.

Questo tipo di misurazione ha le potenzialità per fornire analisi più interessanti di quelle a cui normalmente siamo abituati. Un’esempio arriva dalla visualizzazione della qualità dei colpi per la finale degli Australian Open 2017 tra Roger Federer e Rafael Nadal.

Visualizzazione della qualità dei colpi

Il grafico dell’immagine 1 mostra la posizione da cui tutti i colpi a rimbalzo sono stati giocati durante la finale. I colpi sono suddivisi in dritto e rovescio, con quelli di Federer sulla sinistra e di Nadal sulla destra.

Il colore varia in funzione della qualità. Più ci si avvicina all’arancione, migliore è stato il colpo secondo il modello predittivo sviluppato dal GIG.

IMMAGINE 1 – Visualizzazione della qualità dei colpi per la finale degli Australian Open 2017 in funzione della posizione

Per entrambi, la zona d’impatto a più alto rendimento è vicino alle linee del campo. È interessante notare come anche i colpi corti ma comunque sempre vicini alle linee possano essere di alta qualità. Sul rovescio, Federer fa vedere un certo bilanciamento tra i due lati del campo, mentre Nadal sembra essere un po’ più efficace sul lato delle parità. Sul dritto, Nadal ha una maggiore densità di colpi sul lato delle parità, ma tende a raggiungere un’efficacia superiore nel singolo colpo sul lato dei vantaggi. Per il dritto di Federer si assiste a una dinamica quasi opposta.

Velocità e accuratezza

Una delle questioni più interessanti è posta dal compromesso tra velocità e accuratezza nella determinazione della qualità di un colpo. Il grafico dell’immagine 2 mette a confronto la velocità con la vicinanza alle linee per evidenziare dove i vincenti hanno la tendenza a distribuirsi più prevalentemente.

IMMAGINE 2 – Visualizzazione della qualità dei colpi per la finale degli Australian Open 2017 in funzione di velocità e accuratezza

Per i colpi a rimbalzo, è l’area del campo entro 1 metro dalle linee di delimitazione dove i colpi a maggiore qualità tendono a posizionarsi. Federer e Nadal giocano il rovescio in un intervallo di velocità simile, anche se Federer raggiunge un livello di qualità più alto nell’area entro 1 metro. Sul dritto, la qualità è abbastanza simile tra i due all’interno di quest’area, con Federer che riesce ad avere un numero maggiore di colpi ad alta qualità al di fuori.

La qualità dei colpi è una nuova statistica nel tennis, di cui stiamo iniziando a conoscere l’utilità. È già evidente però l’apporto che potrà dare nell’arricchire l’analisi del gioco.

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