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Lo Slam felice è anche quello veloce

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Pubblicato il 19 gennaio 2019 su TennisAbstract – Traduzione di Edoardo Salvati

// Due anni fa, durante gli Australian Open 2017, ho dato una spiegazione parziale dei molti risultati a sorpresa nel primo Slam di quella stagione. Novak DjokovicAndy MurrayAngelique KerberSimona Halep e molti altri avevano perso prima dei quarti di finale, da giocatori e giocatrici con uno stile più offensivo e votato a rete.

Si è scoperto che in quell’edizione la superficie era estremamente veloce, più rapida anche degli altri Slam, compreso Wimbledon, e quasi quanto la maggior parte dei tornei sul cemento.

I più veloci almeno dal 2011

Gli Australian Open 2019 sono ancora più veloci. Dopo tre turni di gioco, circa il 90% delle partite di singolare maschile è stato completato. Sulla base della mia statistica di velocità della superficie, che misura il numero di ace serviti in ciascun torneo controllando per la composizione dei giocatori al servizio e alla risposta, gli Australian Open 2019 possono vantare la superficie più veloce almeno dall’edizione 2011* e la seconda di qualsiasi Slam in quel periodo.

(* anche i dati più semplici di una partita, come i punti al servizio e gli ace, sono incredibilmente difficili da trovare per il circuito femminile prima del 2011.)

La media dei valori della mia statistica per il tabellone maschile e femminile del 2019 è di 1.28, vale a dire che c’è stato il 28% di ace in più di quelli attesi, considerata la tipologia di giocatori al servizio e alla risposta nelle partite giocate sino a questo momento.

L’edizione del 2017, particolarmente rapida, si è fermata a 1.23, quella più veloce degli US Open negli ultimi otto anni a 1.14 (nel 2015) e Wimbledon 2018 solamente a 1.06, pur sulla superficie che dovrebbe essere la più veloce in assoluto.

La tabella riepiloga i primi 10 Slam più veloci per superficie dal 2011 a oggi.

Velocità   Torneo       
1.31       2011 Wimbledon     
1.28       2019 Australian Open*  
1.27       2014 Wimbledon     
1.27       2016 Australian Open  
1.23       2017 Australian Open  
1.20       2015 Australian Open  
1.18       2015 Wimbledon     
1.17       2013 Wimbledon     
1.17       2012 Wimbledon     
1.15       2014 Australian Open

* primi tre turni

Gli Australian Open 2018 hanno rappresentato un estremo, eppure sono rimasti fuori dall’elenco per poco, al dodicesimo posto con un valore di 1.12.

Auckland e Brisbane tra i più veloci

Va detto che la maggior parte dei giocatori almeno è arrivata nella giusta condizione. I tornei preparatori di Brisbane e Auckland si sono giocati in condizioni tra le più veloci dall’inizio della stagione 2018. Brisbane ha ottenuto un valore di 1.29, Auckland di 1.35, cioè batti le ciglia e hai mancato la pallina.

Nel 2018, solo quattro tornei del circuito sono stati più veloci. In teoria, una superficie così rapida dovrebbe andare a beneficio di giocatori dal grande servizio e con uno stile aggressivo. Per ora non è andata così.

A differenza del 2017, Djokovic, Halep e Kerber sono ancora nel torneo (Kerber ha in realtà poi perso al quarto turno, n.d.t.) e quella di Kevin Anderson è stata solo una sconfitta anticipata. Di converso, la velocità della superficie ha prodotto alcuni risultati inattesi, come la vittoria a sorpresa di Maria Sharapova contro la campionessa in carica Caroline Wozniacki.

Sono però le partite ancora da giocare che eventualmente mostreranno l’impatto delle condizioni di gioco. Una superficie così rapida tende a favorire Roger Federer (che, come Kerber, ha però poi perso al quarto turno, n.d.t.), anche se Djokovic rimane la scelta più gettonata per la vittoria finale.

Prima ancora in calendario, una superficie veloce non aiuta la posizione di Halep negli ottavi contro Serena Williams. Dover giocare contro Williams è già abbastanza complicato anche quando le condizioni sono favorevoli, a maggior ragione quando non lo sono (Halep ha infatti poi perso in tre set, n.d.t.). ◼︎

The Happy Slam is the Speedy Slam

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