Colpire le linee – Australian Open Series

di Stephanie Kovalchik // OnTheT

Pubblicato il 29 ottobre 2016 – Traduzione di Edoardo Salvati

Il primo articolo delle Australian Open Series.

Dopo aver analizzato la velocità del rovescio a rimbalzo – grazie alle nuove statistiche a disposizione sulla qualità dei colpi nel tennis – è il momento di valutare l’accuratezza dei colpi a rimbalzo, nello specifico la frequenza con cui un colpo finisce vicino alle linee di delimitazione del campo.

Stabilire se la pallina colpisca un punto del campo vicino alla linea è, ovviamente, una valutazione soggettiva. In questa sede, utilizzo il termine “vicino” per indicare quei colpi a 3 palline (circa 21 cm) di distanza dalla linea. Come nell’articolo precedente, le statistiche arrivano dal lavoro del Game Insight Group di Tennis Australia e si riferiscono alle edizioni degli Australian Open tra il 2014 e il 2016.

Uomini

Tra tutti i colpi a rimbalzo, quelli vicino alla linea sono in realtà piuttosto rari. Per gli uomini rientrano tra il 2 e il 7%, a indicazione del fatto che nella maggior parte degli scambi la pallina termina più verso il centro del campo di quanto ci si potesse attendere.

Considerando che solo i giocatori più propensi al gioco di attacco o quelli che intendono chiudere il punto velocemente (tipo i grandi servitori come John Isner) ricercano la linea con maggiore frequenza, sarebbe meglio misurare l’accuratezza dei colpi all’interno del sottoinsieme di quelli che vengono colpiti in direzione delle linee.

Pur non conoscendo le intenzioni di un giocatore prima che giochi il colpo, è ipotizzabile dedurre che i colpi in cui la pallina sia più vicina alla linea che al centro del campo siano stati tirati mirando la linea. È probabile che una buona parte di questi colpi finirà a un metro dalla linea (laterale o di fondo), cioè nell’area evidenziata in giallo nel disegno.

I valori rappresentati dalle bolle verdi nell’immagine 1 mostrano, in percentuale, il numero di colpi di questo sottoinsieme che finiscono vicino alla linea (nella versione originale è possibile visualizzare i singoli valori puntando il mouse sul grafico, n.d.t.).

IMMAGINE 1 – Frequenza dei colpi a rimbalzo vicini alla linea per il tennis maschile, Australian Open 2014-16

Spiccata propensione all’attacco

Con il 27%, Isner è in cima a questa classifica, come il suo stile di gioco rapido e di attacco può indurre a pensare. Altri tre giocatori dal grande servizio simili a Isner, cioè Sam Querrey, Sam Groth e Marin Cilic sono nella parte alta con frequenze del 21% o superiori. I giocatori di vertice si posizionano nell’intervallo tra il 15 e il 20%, a eccezione di Andy Murray e David Ferrer, con frequenze del 13%.

Queste speciali classifiche relative agli Australian Open suggeriscono che giocatori con colpi a rimbalzo che finiscono, in media, più vicini alle linee sono quelli sul circuito con una più spiccata predisposizione al gioco di attacco.

Donne

Le donne mostrano dinamiche di ricerca delle linee simili a quelle maschili. Ci sono meno giocatrici che raggiungono percentuali del 20% o superiori – anche restringendo il perimetro ai soli colpi a un metro dalla linea – ma quelle che ci riescono si distinguono, come accade tra gli uomini, per un gioco orientato all’attacco, come Sabine Lisicki, Madison Keys e Monica Puig.

Rispetto agli uomini, ci sono meno giocatrici raggruppate nell’intervallo tra il 15 e il 20%, mentre ce ne sono in numero maggiore tra il 10 e il 15%.

Sorprendentemente, Serena Williams, la cui potenza di colpo è ben conosciuta, è nella zona bassa della classifica, probabilmente perché la sua decisione di tirare i colpi importanti vicino alle linee è più meditata di quanto si possa apprezzare guardandola giocare.

È più normale trovare giocatrici come Agnieszka Radwanska e Carla Suarez Navarro in questa zona della classifica, visto il loro gioco difensivo.

Un lettore ha commentato il precedente l’articolo domandandosi se vi fossero differenze nella tipologia di palline usate agli Australian Open dagli uomini e dalle donne e se questo potesse giustificare eventuali discrepanze nelle caratteristiche dei colpi.

La tipologia sicuramente influisce sulla velocità e sulla rotazione della pallina. Dal 2014 al 2016 agli Australian Open sono state usate palline Wilson Tipo 2 (secondo la classificazione della Federazione Internazionale) sia in campo maschile che in campo femminile.

IMMAGINE 2 – Frequenza dei colpi a rimbalzo vicini alla linea per il tennis femminile, Australian Open 2014 – 16

Conclusioni

La conclusione più significativa che deriva da quest’analisi sull’accuratezza dei colpi è relativa alla rarità dei colpi sulla linea rispetto a tutti i colpi a rimbalzo in una partita, e non solo quelli che determinano la conclusione del punto.

Quindi, la prossima volta che vediamo gli spettatori andare in visibilio per un colpo che ha preso la linea, sapremo che hanno effettivamente assistito a qualcosa di speciale.

AO Leaderboard— Line Hitting

La velocità del rovescio a rimbalzo – Australian Open Series

di Stephanie Kovalchik // OnTheT

Pubblicato il 22 ottobre 2016 – Traduzione di Edoardo Salvati

Negli ultimi mesi, il Game Insight Group – il gruppo di ricercatori che Tennis Australia, la Federazione australiana, ha messo insieme con l’intento di elevare la qualità delle analisi statistiche nel tennis – ha beneficiato degli sviluppi associati alla preparazione per il primo Slam dell’anno e di nuovi dati a disposizione con il sistema di moviola istantanea Hawk-Eye.

In attesa dell’inizio degli Australian Open, viene proposta, grazie alla maggiore quantità di dati raccolti, una serie di analisi sugli aspetti principali del gioco, le Australian Open Series.

Dati dalle ultime tre edizioni degli Australian Open

Il primo approfondimento riguarda la velocità dei colpi di rovescio a rimbalzo. Questa è solo una delle molteplici nuove misurazioni che analizzano le caratteristiche di un colpo a un livello di dettaglio mai sperimentato in precedenza. Con la tecnologia attuale, non è difficile calcolare la velocità di un rovescio a rimbalzo. Nonostante questo, raramente, se non mai, ne viene tenuta misurazione durante un torneo.

Le sporadiche indicazioni, nel corso di una telecronaca, della velocità di un colpo alla conclusione di uno scambio non forniscono informazioni in merito alla velocità tipica di un colpo o quale sia il giocatore, in media, con il colpo più veloce. Confidiamo quindi nelle nuove statistiche degli Australian Open perché vengano introdotti cambiamenti in questo senso.

Siamo riusciti a raccogliere i dati generati da Hawk-Eye per le ultime 3 edizioni degli Australian Open, dal 2014 al 2016, relativamente ai sette campi in grado di ospitare il maggior numero di spettatori, quelli nei quali è installato il sistema. Non sono naturalmente tutti i campi in cui si è giocato, ma rappresentano il 70% delle partite dei tabelloni di singolare maschile e femminile.

Le velocità qui indicate si riferiscono alla velocità della palla al momento dell’impatto per tutti i colpi a rimbalzo di rovescio che sono rimasti in campo o hanno rappresentato un vincente che ha chiuso lo scambio, quindi gli errori e le altre tipologie di rovescio sono stati esclusi. Per garantire continuità nelle stime, sono stati considerati solo i giocatori con due o più partite nel periodo di riferimento.

Uomini

L’immagine 1 mostra le caratteristiche della velocità del rovescio a rimbalzo per il tennis maschile (nella versione originale è possibile visualizzare i singoli valori puntando il mouse sul grafico, n.d.t.). Non avendo effettuato esclusioni basate sulla dimensione del campione di colpi (se non il già citato requisito di due o più partite giocate), ho incluso l’intervallo tra quartili e rapportato il punto che indica la mediana alla dimensione del campione di colpi. Tornerò su questo più avanti.

Tra gli uomini, i dati suggeriscono che la velocità media di un rovescio a rimbalzo si distribuisce tra le 75 e le 60 miglia orarie (mph), cioè tra circa 120 e 96 chilometri orari (km/h), molto inferiore alla velocità di un servizio ma comunque notevole se si considera che il rovescio è il colpo più difficile con cui generare potenza.

IMMAGINE 1 – Velocità del rovescio a rimbalzo per il tennis maschile, Australian Open 2014-16

Abilità meccaniche e velocità

Si sente spesso parlare del rovescio di Stanislas Wawrinka come il miglior rovescio a una mano del circuito. Con i suoi 120 km/h, Wawrinka è in cima alla lista delle velocità medie, dando in parte credito all’affermazione.

Tuttavia, si nota anche, nella curva di distribuzione del servizio, una coda inferiore estremamente accentuata che potrebbe indicare una mancanza di continuità o un maggiore uso del topspin sul rovescio. Altri giocatori nell’intervallo dei 74-75 mph, o 119-120 km/h, sono Kei Nishikori, Fernando Verdasco e Lucas Pouille.

Anche Novak Djokovic e Rafael Nadal si trovano nelle prime posizioni con velocità medie rispettivamente di 72 e 71 mph, cioè 116 e 114 km/h, mentre molti dei giocatori dal grande servizio (Milos Raonic, John Isner, Vasek Pospisil) e altri giocatori di vertice come Andy Murray, Roger Federer e Jo Wilfried Tsonga rimangono sotto le 70 mph, o 113 km/h.

Potrebbe essere, questa, evidenza di un rapporto di causa-effetto tra lo sforzo richiesto alle abilità meccaniche e fisiologiche per generare un servizio potente e la conseguente riduzione di velocità del rovescio.

Donne

Per quanto riguarda il tennis femminile, le velocità mediane d’impatto raggiungono lo stesso intervallo degli uomini. È interessante notare anche che l’ampiezza dell’intervallo nella velocità del rovescio a rimbalzo tra le donne è molto più ridotta tra giocatrici di vertice, suggerendo in qualche modo maggiore continuità nelle caratteristiche della velocità sul circuito femminile rispetto a quello maschile.

Entrambe le osservazioni portano a pensare che il rovescio piatto a due mani sia più comune nel circuito femminile, mentre nel circuito maschile ci sia una maggiore varietà nell’uso dell’effetto sul rovescio che, pur rallentandone la velocità, ne aumenterebbe l’imprevedibilità.

Bisogna rammaricarsi per il ritiro di Li Na quando si nota che il suo rovescio, nella recente storia degli Australian Open, è quello con la velocità più alta. L’americana Madison Keys si avvicina a quel livello, ma anche Petra Kvitova, Viktoria Azarenka e Garbine Muguruza raggiungono velocità notevoli (mediana di 71 mph, o 114 km/h, o più). Serena Williams, Venus Williams e Karolina Pliskova sono nel gruppo delle 70 mph, o 113 km/h, o meno che, di nuovo, potrebbe riflettere il compromesso tra servire con estrema potenza e tirare rovesci a rimbalzo ad alte velocità.

IMMAGINE 2 – Velocità del rovescio a rimbalzo per il tennis femminile, Australian Open 2014-16

Conclusioni

La velocità è solo una delle componenti di un colpo e queste classifiche mostrano come i giocatori migliori non necessariamente siano quelli che tirano più forte.

Molti altri fattori influiscono sulla qualità di un colpo: ad esempio la vicinanza alla linea, lo spazio a disposizione nel campo avversario o l’elemento sorpresa.

Sebbene la sola velocità di un colpo non sia sufficiente a descriverne la qualità, a mio avviso fornisce indicazioni preziose sullo stile. Giocatori propensi a colpire con poco effetto e a un gioco di attacco dovrebbero ricoprire le posizioni più alte di questa classifica. Viceversa, giocatori con più varietà, effetto o gioco d’incontro dovrebbero trovarsi nelle parti inferiori.

AO Leaderboard— Backhand Speeds