La novità storica delle sconfitte nei primi turni delle teste di serie a Wimbledon 2018

di Graeme Spence // OnTheT

Pubblicato il 29 giugno 2018 – Traduzione di Edoardo Salvati

Molte delle teste di serie del tabellone maschile e femminile a Wimbledon 2018 hanno perso nei primi turni, stabilendo un record di sconfitte. Di seguito, si analizza la novità storica di questi risultati, se sono parte di una tendenza più ampia e quale tra le sorprese del primo turno è stata la più inattesa.

Le teste di serie si sono cotte al torrido sole della prima settimana come le famose fragole alla crema del torneo. Sono stati registrati record sia per il maggior numero complessivo di teste di serie eliminate nei primi turni dei tabelloni di singolare maschile e femminile che per il maggior numero di sconfitte tra le prime 8 teste di serie femminili prima del terzo turno.

Si tratta per la precisione di record sia per Wimbledon che per gli altri Slam da quando, a metà del 2001, il numero delle teste di serie è raddoppiato, passando da sedici a trentadue. Ho analizzato i precedenti record per capire più nel dettaglio la natura di questi risultati ed esaminato le probabilità pre-partita delle vittorie a sorpresa per il primo turno.

Sconfitte al primo turno delle teste di serie

In totale, ventuno teste di serie tra uomini e donne hanno perso al primo turno, superando con il minore dei margini il precedente record di venti teste di serie eliminate al primo turno a Wimbledon e agli Australian Open nel 2004. Pur trattandosi di un nuovo riferimento, non è chiaro se questo rappresenti indicazione di un cambiamento significativo nel tennis.

Possiamo approfondire la questione separando il numero di sconfitte al primo turno delle teste di serie maschili da quelle femminili. L’immagine 1 mostra che ci sono state tre edizioni di Wimbledon con undici teste di serie maschili eliminate al primo turno: 2001, 2003 e 2018. Nel 2004 invece, c’è stata l’eliminazione di un maggior numero di teste di serie femminili rispetto anche al 2018, undici contro le dieci di quest’anno.

Sembra quindi che un così alto – ma non inaudito – numero di sconfitte tra le teste di serie al primo turno sia un evento già verificatosi in entrambi i tabelloni. Il fatto che questo sia accaduto nel 2018 in contemporanea tra donne e uomini lo ho reso un record.

IMMAGINE 1 – Numero di teste di serie eliminate al primo turno a Wimbledon nel tabellone di singolare maschile e femminile

Teste di serie femminili più importanti

Delle otto teste di serie accreditate per raggiungere i quarti di finale, solo due sono rimaste in tabellone alla fine del secondo turno, un record negativo in tutti gli Slam, compreso il singolare maschile, del sistema attualmente in uso di assegnazione delle teste di serie.

L’immagine 2 mostra la tendenza nel numero delle prime 8 teste di serie eliminate nei primi due turni a Wimbledon dall’edizione 2001, con il 2018 che si impone come record assoluto.

IMMAGINE 2 – Eliminazioni tra le prime 8 teste di serie nei primi due turni a Wimbledon nel tabellone di singolare femminile

Oltre ad alcune variazioni anno su anno, sembra esserci un incremento generalizzato nell’incidenza del numero di teste di serie femminili più importanti che perdono nei primi turni. Per capire se sia effettivamente una tendenza più estesa, ho analizzato le medie annuali delle prime 8 teste di serie, maschili e femminili, eliminate prima del terzo turno in tutti gli Slam da metà 2001.

Per le donne, rappresentate dal colore blu nell’immagine 3, sembra esserci un chiaro aumento da una media di circa una testa di serie delle prime 8 tra il 2001 e il 2010 a quasi tre teste di serie delle prime 8 dal 2015. Sono numeri che rafforzano l’impressione per cui il tennis femminile al vertice ha raggiunto in questo periodo massimi livelli di imprevedibilità.

Viceversa, il numero delle teste di serie maschili tra le prime 8 eliminate ai primi turni non segue le stesse dinamiche [1]. Anzi, in media un numero minore di teste di serie è stato eliminato prima del terzo turno. Nel periodo dal 2001 al 2009, in sette anni su nove la media delle eliminazioni tra le prime 8 teste di serie è stata maggiore di uno (tra cui il massimo di 3.75 nel 200), contro i quattro anni su nove dal 2010 al 2018 (con al momento un massimo di 1.67 per il 2018).

Forse è conseguenza della relativa continuità di rendimento al vertice del tennis maschile, per mano dei Fantastici Quattro come delle altre teste di serie più alte.

IMMAGINE 3 – Numero di teste di serie tra le prime 8 eliminate nei primi turni di tutti gli Slam per il tabellone femminile (blu) e maschile (arancione)

Vittorie a sorpresa più inattese nei primi turni

Con le probabilità di vittoria per i primi turni fornite dalle valutazioni Elo specifiche per l’erba – che utilizziamo al Game Insight Group di Tennis Australia, la Federazione australiana, per le previsioni di titolo a Wimbledon – possiamo determinare quali sono state le eliminazioni più sorprendenti tra le teste di serie. Le tabelle riepilogano le cinque vittorie a sorpresa con la probabilità inferiori per i due tabelloni di singolare.

Per quanto riguarda le donne, il modello attribuiva a Petra Kvitova, Elina Svitolina e Maria Sharapova meno del 20% di probabilità di perdere al primo turno. Sono quindi Aliaksandra Sasnovich, Tatjana Maria e Vitalia Diatchenko ad aver ottenuto le vittorie a sorpresa più inattese.

Tra gli uomini, con il 25% di probabilità di sconfitta al primo turno sono state l’eliminazione di Dominic Thiem – per merito del veterano Marcos Baghdatis – e David Goffin – contro Matthew Ebden – a sorprendere di più.

Oltre ad aver aperto drammaticamente i tabelloni, specialmente quello femminile, il numero di vittorie inattese dei primi due turni a Wimbledon 2018 è senza dubbio entrato nel libro dei record degli Slam. Se da un lato si è già verificato che così tante teste di serie fossero eliminate all’inizio del torneo, dall’altro il numero delle teste di serie femminili tra le prime 8 che non sono più in corsa per il titolo rientra in una più generica diffusione di imprevedibilità di risultato.

Possiamo solo continuare a seguire Wimbledon per vedere se ci saranno altre sorprese e se verranno abbattuti altri record (la sconfitta della testa di serie numero 1 Simona Halep al terzo turno ha portato ad avere nella seconda settimana di gioco una sola testa di serie tra le prime 8, la numero 7 Karolina Pliskova, che però ha raggiunto gli ottavi di finale in singolare a Wimbledon per la prima volta, n.d.t.)!

Tra gli uomini, sono rimaste a questo punto del tabellone di singolare più di tre teste di serie delle prime 8 rispetto al 2002 e al 2008 (sebbene ve ne sia una sola in più, n.d.t.).

Note:

[1] Nel grafico si ipotizza che Alexander Zverev abbia superato il secondo turno, non ancora completato al momento della stesura: se così fosse, l’effetto riscontrato beneficerebbe di ulteriore evidenza (Zverev è poi arrivato al terzo turno, dove ha perso però da Ernest Gulbis, n.d.t.).

Wimbledon Seeds – Just How Unprecedented Are All These Early Exits?

Sull’erba nessuno come Federer

di Graeme Spence // OnTheT

Pubblicato il 29 giugno 2018 – Traduzione di Edoardo Salvati

Con otto titoli a suo nome, Roger Federer ha trionfato a Wimbledon nel singolare maschile più di qualsiasi altro giocatore. Che valutazione si può dare a otto titoli rispetto al numero di vittorie che ci saremmo attesi in questi anni dato il suo livello e quello degli avversari? E quali tra i titoli è stato il più impressionante?

Dalla prima vittoria di uno Slam a Wimbledon 2003, il rendimento di Federer a Wimbledon è stato tra i migliori in assoluto. Prima ha compiuto l’impresa di eguagliare i cinque titoli consecutivi di Bjorn Borg, poi nel 2017 – dopo quattro anni di attesa – ha vinto per l’ottava volta, superando Pete Sampras per il record di vittorie nell’era Open.

Con la possibilità di vincere il titolo numero nove nelle prossime settimane, è il momento giusto per interrogarsi sulla grandezza di Federer a Wimbledon.

Per sei volte Federer è stato la testa di serie numero 1, a indicazione del fatto che una buona parte delle sue vittorie era in qualche modo attesa. Siamo in grado di analizzare più accuratamente queste vittorie attese rispetto al suo livello di gioco e alla competizione affrontata a partire dalla prima edizione a cui Federer ha partecipato, quella del 1999? E, con i dati a disposizione, possiamo anche stabilire la vittoria più significativa?

Simulazione dei tornei

Per trovare risposta a queste domande, ho eseguito 5000 simulazioni di ogni tabellone di singolare maschile dal debutto di Federer, utilizzando le valutazioni Elo specifiche per erba dei giocatori in modo da avere la probabilità di vittoria per partita. Per ottenere il numero atteso di titoli relativo a ciascun giocatore tra il 1999 e il 2017, ho estratto la probabilità di titolo anno per anno e ho aggregato i risultati per il periodo considerato.

La tabella riepiloga il numero di titoli atteso e e quello effettivo dal 1999, per i giocatori che hanno vinto il torneo o per i quali il modello predittivo assegna un numero di titoli atteso di almeno 0.2.

Federer certamente si distingue con otto titoli all’attivo dal 1999 a fronte di un valore atteso di 4.50. Questo significa che a Wimbledon è stato eccellente, andando oltre le attese di 3.50 titoli rispetto alle valutazioni Elo, uno dei metodi attualmente più affidabili per predire i risultati del tennis professionistico.

È interessante notare che tutti i membri dei Fantastici Quattro e Sampras hanno raccolto più titoli di quanto atteso secondo le simulazioni. Si può parlare di un fattore aggiuntivo nel rendimento dettato dall’essere un “campione”, come tutti questi giocatori hanno manifestato [1]?

Non sorprende la bassa probabilità di vittoria per Goran Ivanisevic nel 2001, dato che nessuno si aspettava di vederlo alzare il trofeo da wild card del torneo!

Quale delle vittorie di Federer è stata la più impressionante?

Le otto vittorie di Federe sono chiaramente andate oltre le attese anche considerando il suo altissimo livello sull’erba. Possiamo usare questi dati per determinare quale vittoria sia stata la più significativa?

Probabilità di titolo

Analizzando le singole edizioni del torneo con le simulazioni, possiamo ricavare la probabilità di vittoria di Federer anno per anno. Si scopre che la prima vittoria nel 2003 è stata la più impressionante, visto il 9% di probabilità di vittoria all’inizio del torneo a fronte, ad esempio, di un 53% di probabilità per il titolo vinto nel 2007, come mostra l’immagine 1 (nella versione originale è possibile visualizzare i singoli valori puntando il mouse sul grafico, n.d.t.). 

Nel 2003, Federer era il terzo favorito dietro a Lleyton Hewitt, detentore del titolo, e Andre Agassi, già vincitore nel 1992 e finalista nel 1998. Le valutazioni Elo lo davano sfavorito sia nei quarti di finale contro Sjeng Schalken che in semifinale contro Andy Roddick, e favorito solo di un margine ridotto contro Mark Philippoussis in finale.

IMMAGINE 1 – Probabilità di vittoria finale a Wimbledon per Federer

Qualità degli avversari

Tramite la valutazione Elo specifica per erba di Federer è possibile calcolare la probabilità di vittoria per ognuno dei suoi titoli. Siamo anche in grado di verificare quale tra questi sia stato il più impressionante in termini di qualità degli avversari, attraverso le valutazioni Elo di questi giocatori. Così facendo rientrano nella contesa anche altri anni.

Avversario con valutazione più alta: 2005

Al momento della finale di Wimbledon 2005, la valutazione Elo specifica per erba di Roddick era di 2178, la più alta tra quelle di tutti i giocatori contro cui Federer ha giocato a Wimbledon.

Valutazione media per avversario più alta: 2006

Se si considerano i sette turni necessari alla vittoria finale, il 2006 può essere definito come l’anno più duro per Federer, con la valutazione media per avversario più alta, dovuta principalmente a un tabellone ostico nelle fasi iniziali, in cui ha dovuto giocare contro Richard Gasquet e Tim Henman nei primi due turni.

I due avversari di fila con la valutazione più alta: 2012

Nel 2012, Federer ha battuto Novak Djokovic in semifinale prima di far soffrire i tifosi inglesi sconfiggendo Andy Murray in finale. Si fatica a pensare a due turni conclusivi più difficili, espressi dalla valutazione Elo di Djokovic e Murray, rispettivamente la terza e la quarta più alta per Federer a Wimbledon.

Avversari con la valutazione più alta

Titolo numero 9?

Come si può notare, è difficile scegliere tra gli otto titoli di Federer a Wimbledon. Spetta ai suoi tifosi decidere quale sia il preferito. Con Wimbledon 2018 alle porte e con l’ennesima testa di serie numero 1, sarà in grado Federer di complicare la scelta aggiungendo un’altra vittoria?

Note:

[1] L’esempio forse più incredibile di un campione che ottiene risultati al di sopra delle attese è quello di Rafael Nadal al Roland Garros. Eseguendo le simulazioni per tutti i tabelloni di singolare maschile dalla prima partecipazione di Nadal nel 2005 si arriva a un numero di titoli attesi di 4.5. Considerando che, al momento, Nadal ha vinto ben undici volte il Roland Garros, si tratta di più di 6.5 titoli sopra le attese.

Federer has outperformed everyone on grass – including himself

Gli specialisti sono una razza in via di estinzione?

di Graeme Spence // OnTheT

Pubblicato l’1 giugno 2018 – Traduzione di Edoardo Salvati

Storicamente, il passaggio dal Roland Garros a Wimbledon ha offerto agli appassionati il più accentuato contrasto di stili di gioco. A breve distanza dal culmine a Parigi della stagione sulla terra battuta – in cui i migliori hanno mostrato tutto il loro arsenale di colpi carichi di effetto e di scambi interminabili – l’erba di Wimbledon diventa il palcoscenico per la potenza dei grandi battitori e per il tocco leggero dei migliori colpitori a rete.

Come il contrasto cromatico tra il rosso della terra e il verde dell’erba, anche la contrapposizione di stili è stata parte essenziale del calendario tennistico.

Un recente articolo di ESPN in cui si criticava questa tradizione sostenendo che ci sono troppi tornei sulla terra ha generato un mini ciclone su Twitter. A prescindere dalla ragionevolezza argomentativa dell’articolo, la tesi di fondo presuppone che il gioco sulla terra è sostanzialmente differente da quello sul cemento, la superficie di gioco più diffusa nel circuito.

Seguendo da vicino il tennis negli ultimi dieci anni non si può fare a meno di pensare che, con il predominio del gioco da fondo, la prevalenza degli specialisti di una superficie sembra aver perso trazione. I numeri confermano questa sensazione?

Valutazioni Elo specifiche per superficie

Ci sono diversi modi per definire la specializzazione rispetto a una superficie. Nel tentativo di un’analisi di ampia portata, con il Game Insight Group di Tennis Australia – la Federazione australiana – ci siamo concentrati nelle differenze di bravura su ogni superficie dei primi 100 della classifica dal 1990 al 2017. In particolare, la valutazione Elo specifica per superficie di ciascun giocatore è stata confrontata con la valutazione media dei primi 100 giocatori nell’anno di riferimento.

È una metodologia che permette di attestare la bravura di un giocatore su superfici diverse rispetto a quella dei suoi avversari, confrontando, ad esempio, la valutazione Elo relativa sulla terra verso la valutazione Elo relativa sul cemento.

Per correttezza, sono state eliminate dal campione le valutazioni di quei giocatori che, nello specifico anno, non hanno giocato nemmeno una partita su quella superficie.

Relativamente agli uomini, questo vuol dire ogni anno togliere in media le valutazioni di due giocatori per il cemento, quattro per la terra e sedici per l’erba.

Rispetto alle donne, la frequenza di esclusione annua è della valutazione di meno di una giocatrice per il cemento, di tre per la terra e di dieci per l’erba.

Dinamiche nella specializzazione per superficie tra gli uomini

Osservando la media delle differenze assolute tra le valutazioni Elo relative sulla terra e quelle sul cemento anno per anno, si evidenzia una marcata riduzione nella distanza tra la bravura dei giocatori sulla terra e sul cemento.

È una tendenza continua nell’arco degli ultimi 28 anni, con una differenza di valutazione che in media inizia intorno ai 175 punti per scendere al livello attuale di circa 110 punti. E questo vale sia per i giocatori con una valutazione Elo sulla terra più alta del cemento, sia per quelli che sono più forti sul cemento che sulla terra.

Per avere un termine di paragone, una differenza di 175 punti nella valutazione Elo corrisponde a una probabilità di vittoria del 73% nella singola partita per il giocatore migliore, mentre una differenza di 110 punti corrisponde a una probabilità del 65%, sempre per il giocatore migliore.

Sembra esserci una riduzione anche nella differenza media tra le valutazioni relative sull’erba e sul cemento, seppur con dinamiche più deboli rispetto a quelle sulla terra. La differenza media tra la bravura sull’erba e sul cemento era di 130 punti nel 1990, considerevolmente più bassa della differenza tra terra e cemento (175 punti). Anche l’attuale differenza di circa 100 punti arriva da una diminuzione più graduale nel tempo (30 punti contro i 65 punti tra terra e cemento).

IMMAGINE 1 – Dinamiche nella specializzazione sulla terra e sull’erba per il circuito maschile

Dinamiche nella specializzazione per superficie tra le donne

Per quanto riguarda le donne, si osservano simili dinamiche di riduzione della differenza sia per la terra che per l’erba. Su entrambe le superfici infatti, si assiste in media a una riduzione nella bravura relativa da 130 punti a circa 100-110 punti. Ricordiamo che una differenza di 130 punti corrisponde a una percentuale di vittoria del 68% nella singola partita per la giocatrice migliore, mentre una differenza di 100 punti corrisponde al 64%.

IMMAGINE 2 – Dinamiche nella specializzazione sulla terra e sull’erba per il circuito femminile

Effetto delle variazioni di calendario

Emergono però complicazioni nel momento in cui si interpreta la bravura specifica per superficie rispetto alle differenze nel calendario dei giocatori e nella variazione della tipologia di tornei nel tempo.

In primo luogo, con più giocatori che saltano la stagione sull’erba di quelli che saltano la stagione sulla terra, dovremmo aspettarci una maggiore incertezza in merito alle dinamiche sull’erba.

In secondo luogo, se il numero dei primi 100 che salta la stagione sulla terra rimane abbastanza stabile in entrambi i circuiti nel periodo considerato, il numero di giocatori e giocatrici che salta la stagione sull’erba si riduce significativamente: da un massimo di 29 nel 1990 a un minimo di 7 nel 2011 per gli uomini, e da 19 nel 1991 a due nel 2015 per le donne.

Quali sono le conseguenze sulle dinamiche osservate in precedenza? Se in passato i giocatori con rendimento peggiore sull’erba hanno saltato la stagione su quella superficie, la vera differenza media di bravura tra erba e cemento sarebbe maggiore di quanto stimato, comportando di fatto una sottostima dell’intensità del declino nella specializzazione sull’erba sia per gli uomini che per le donne.

La decisione di Roger Federer di saltare i tornei sulla terra per il 2017 e il 2018 è un interessante esempio di moderno giocatore che decide di non competere sulla sua “peggiore” superficie, anche se nel caso di Federer “peggiore” è un livello invidiabile per la maggior parte dei giocatori del circuito.

Sfortunatamente, è difficile trarre conclusioni scolpite nella pietra riguardo sia alla potenziale sottostima nella parte iniziale delle dinamiche studiate, sia alla differenza tra generi, per via dell’incertezza circa l’ampiezza dell’effetto di selezione.

Nadal: lo specialista per definizione della terra battuta, ma certamente non un giocatore da una sola superficie

Anche se il livello medio di specializzazione di superficie sembra essersi ridotto negli anni e tra i generi – in modo più consistente sulla terra per il circuito maschile – questo non vuol dire che non esistano singoli specialisti.

Le incredibili vittorie di Rafael Nadal sulla terra lo identificano come specialista assoluto della superficie, e questo è rimarcato da una valutazione Elo specifica sempre ai massimi livelli nelle ultime due decadi.

È noto però che negli anni Nadal si sia allenato duramente per migliorare anche il suo gioco sul cemento. Dopo il 2005, quando si è imposto sulla scena vincendo per la prima volta il Roland Garros da diciannovenne, la differenza tra la valutazione Elo relativa sulla terra e quella sul cemento è diminuita in modo costante, dando credito alla tendenza diffusa di riduzione della specializzazione per superficie.

IMMAGINE 3 – Dinamiche di specializzazione sulla terra di Rafael Nadal

Con l’undicesimo titolo al Roland Garros da poco in bacheca, si fatica a sostenere che il livello di Nadal sulla terra sia in qualche modo diminuito. Più probabile invece che si sia stato un netto miglioramento sul cemento, testimoniato anche dai quattro titoli Slam vinti tra il 2009 e il 2017.

Are Surface Specialists a Dying Breed?