I margini ridotti di Frances Tiafoe

di Jeff Sackmann // TennisAbstract

Pubblicato il 21 gennaio 2019 – Traduzione di Edoardo Salvati

Con la vittoria al quarto turno contro Grigor Dimitrov agli Australian Open 2019, Frances Tiafoe ha aggiunto un altro prestigioso scalpo alla sua giovane carriera.

Da poco ventunenne, per Tiafoe l’intero torneo si è rivelato un palcoscenico da cui mostrare la sua abilità, visto che è arrivato alla seconda settimana dopo aver battuto al secondo turno in modo ancora più impressionante Kevin Anderson, la testa di serie numero 5.

Tiafoe entrerà per la prima volta tra i primi 30 della classifica, consolidando ulteriormente la sua candidatura a possibile prossima stella del marketing tennistico.

Non lasciarsi andare a facili entusiasmi

All’emergere di dinamiche che creano entusiasmo, il ruolo dello statistico di tennis è spesso quello di mettersi di traverso e gridare “Fermi!”. Temo che così dovrò fare in questo articolo.

Senza dubbio, Tiafoe è un giocatore giovane e interessante, con un alto potenziale. Nel corso del 2018 ha dimostrato ripetutamente di poter sfidare i migliori del mondo, dandone seguito con la vittoria su Anderson a inizio torneo.

Ma quella con Dimitrov, per quanto gli abbia dato accesso al primo quarto di finale in uno Slam (dove poi ha perso da Rafael Nadal, n.d.t.), è stata un po’ fortunosa.

A dire il vero, secondo un paio di semplici statistiche molte delle sconfitte di Tiafoe nel 2018 sono state più significative della vittoria contro Dimitrov, tra cui anche una sempre contro Dimitrov al Canada Masters lo scorso anno.

Un basso valore nell’Indice di Dominio

Dei 337 punti giocati nell’ottavo a Melbourne, Tiafoe ne ha persi più della meta, vincendo solo il 34.7% di punti alla risposta rispetto al 39.5% del suo avversario. Il risultante Indice di Dominio (o Dominance Ratio, DR) della partita è di 0.88, un valore che quasi mai porta alla vittoria.

Il DR è il rapporto tra i punti vinti alla risposta e quelli vinti alla risposta dall’avversario. Un valore di 1.0 significa un livello di gioco identico, e più alto il numero migliore il rendimento di uno sull’altro.

Più del 92% dei vincitori sul circuito maggiore nel 2018 hanno registrato un DR di almeno 1.0, e il 97.4% tra essi – vale a dire 39 su 40 – hanno vinto punti a sufficienza per ottenere un DR di 0.9.

Come detto, in molte delle sconfitte Tiafoe ha giocato meglio. Contro Dimitrov in Canada, il suo DR è stato di 0.98. Contro Anderson al Miami Masters è stato di 0.99 pur avendo perso in due set. E anche nella sconfitta di misura per 6-4 6-4 nella finale di Estoril contro Joao Sousa, il DR di Tiafoe è stato quasi altrettanto alto che nella vittoria contro Dimitrov, con un valore di 0.87.

Delle partite equilibrate nelle quali però l’avversario ha giocato meglio – diciamo quelle comprese tra un DR di 0.85 e 0.99 – Tiafoe ne ha vinte 4 su 18 lo scorso anno, e tutte le vittorie tranne una sono state più ravvicinate di quella negli ottavi a Melbourne.

Giocare meglio nei momenti più importanti

Il trucco per vincere una partita in cui si raccolgono meno della metà dei punti totali e con una frequenza di punti vinti alla risposta inferiore a quella dell’avversario è di giocare meglio nei momenti che più contano, come le palle break. È certamente quello che ha fatto Tiafoe, trasformando 5 opportunità su 13 rispetto alle 3 su 18 di Dimitrov.

Alzare il livello nei tiebreak è un altro buon metodo, anche se in questo caso non ha influito, visto che ne hanno vinto uno per parte. In difesa di Tiafoe, va detto che ha giocato meglio di Dimitrov quando la partita era in bilico. Merita quindi la vittoria, a prescindere dal verdetto delle statistiche.

Il rendimento sulle palle break e nei tiebreak nel lungo periodo tende però a rientrare nella norma. Non è automatico che Tiafoe riesca a replicare la brillantezza di alcuni momenti chiave di una partita di alto profilo solo perché lo ha fatto una volta.

Così come non ci sono praticamente giocatori che vincono tiebreak più spesso di quanto il loro rendimento complessivo lascerebbe intendere, giocatori con singole annate di record eccellenti sulle palle break regrediscono rapidamente verso la media.

Forse non è giusto affermare che Tiafoe ha avuto fortuna, avrebbe comunque potuto mantenere alti concentrazione e livello di gioco meglio di quanto abbia fatto Dimitrov. Quale sia l’aspetto che ha marcato la differenza, certamente non è qualcosa dotato di potere predittivo. Nella prossima settimana o Slam o anno, Tiafoe non ha più probabilità di un giocatore qualsiasi di vincere una partita con un DR di 0.88.

Un futuro in ogni caso luminoso

Non sono comunque qui per raffreddare gli animi sul futuro di un giovane giocatore. Anche se un paio di break point fossero girati a favore di Dimitrov dandogli poi la vittoria, gli ottavi di finale in uno Slam sarebbero stati un ottimo risultato a prescindere.

Nella vittoria a sorpresa su Anderson, un DR di 1.29 – cioè il 35.1% dei punti vinti alla risposta contro il 27.2% – è stato particolarmente impressionante. Tranne che per dieci partite l’anno scorso, Anderson non ha mai fatto meglio (tre delle quali contro Novak Djokovic e le altre contro giocatori tra i primi 10).

Tiafoe sta migliorando, e per molti aspetti è la promessa più luminosa del tennis maschile americano. Ha ottenuto molte soddisfazioni a Melbourne, ma aver giocato meglio di Dimitrov non è tra quelle.

Frances Tiafoe’s Narrow Margins

La vittoria a Delray Beach è l’inizio di un brillante percorso per Tiafoe?

di Stephanie Kovalchik // OnTheT

Pubblicato il 3 marzo 2018 – Traduzione di Edoardo Salvati

Uno dei risultati più interessanti di febbraio è stato il trionfo del ventenne Francis Tiafoe a Delray Beach, il suo primo torneo sul circuito maggiore. Che percorso dobbiamo attenderci da Tiafoe dopo una vittoria così precoce?

Considerato un prodigio negli anni del circuito juniores, l’americano ha riacceso le aspettative sul suo futuro vincendo il torneo 250 di Delray Beach. Un’impresa degna di nota perché arrivata poco dopo il festeggiamento dei 20 anni e resa ancora più significativa per le vittorie contro Denis Shapovalov – un’altra stella nascente – e Hyeon Chung (semifinalista agli Australian Open 2018), oltre al numero 10 del mondo Juan Martin Del Potro. La conquista del titolo a Delray Beach contribuisce ad aumentare l’attenzione su Tiafoe, già oggetto di intenso scrutinio mediatico.

Con i due Master americani alle porte, mi domando se Tiafoe sia sulla rampa di lancio per raggiungere, nelle prossime settimane, risultati ancora più importanti.

Possiamo farci un’idea analizzando il percorso di altri giocatori che negli anni scorsi si sono messi in mostra prima di compiere 21 anni.

L’immagine 1 mostra i titoli 250 o 500 vinti dai giocatori non ancora ventunenni a partire dal 2010. Emerge che Tiafoe si è unito a un gruppo di giocatori esclusivo ma ben noto.

IMMAGINE 1 – Giocatori non ancora ventunenni che hanno vinto almeno un torneo 250 o 500 del circuito maggiore dal 2010

L’aspetto che risalta immediatamente è l’esiguo numero di titoli vinti da giocatori molto giovani prima del 2016. Si parla in realtà di due soli tornei, uno per Milos Raonic e uno per Bernard Tomic. Dal 2016, la situazione si è completamente ribaltata, con vittorie da parte di 5 giocatori che non avevano ancora compiuto 21 anni, tra tutti Alexander Zverev con quattro titoli.

Nel 2017 Zverev non solo ha vinto un 250 e un 500, ma si è aggiudicato due Master battendo Novak Djokovic in finale agli Internazionali d’Italia e Roger Federer in finale in Canada.

Pur essendoci andati vicini, Raonic e Kyrgios non sono ancora riusciti a vincere un Master. E lo stesso vale per Tiafoe: nonostante un risultato di rilievo, dovrà ripetersi una o due volte prima che lo si possa considerare un serio pretendente a qualcosa di ancora più grande.

Is Tiafoe’s win in Delray Beach only the beginning?