Quanto era veloce la superficie della Laver Cup?

di Jeff Sackmann // TennisAbstract

Pubblicato il 27 settembre 2018 – Traduzione di Edoardo Salvati

La Laver Cup ha dato nuova interpretazione alle esibizioni nel tennis e, per il momento, uno degli aspetti di maggiore cambiamento sembra essere la velocità di superficie. L’anno scorso ci sono stati nove tiebreak su diciotto set a punteggio tradizionale, oltre a un paio di super-tiebreak terminati 11-9.

L’edizione 2018 non è stata così estrema, visto che solo cinque set sono andati al tiebreak su sedici a punteggio tradizionale, ma comunque più equilibrata di un tipico torneo del circuito nel quale mediamente un tiebreak si verifica meno di una volta ogni cinque set.

La misurazione della velocità di superficie

Come al solito, appurare la velocità di superficie presenta diversi ostacoli. Se da una parte ci sono stati indubbiamente molti tiebreak e molti ace, dall’altra tra i convocati c’erano grandi giocatori al servizio: John Isner, Nick Kyrgios e Roger Federer hanno giocato due partite di singolare in entrambe le edizioni, e a Chicago Kevin Anderson ha contribuito per il 25% dei singolari del Resto del Mondo. A prescindere dalla superficie, ci si attende da questi giocatori partite in cui il servizio è dominante in misura superiore di quanto lo sia nella media del circuito.

Analizziamo i risultati ottenuti applicando il mio indice di misurazione della velocità di superficie, che mette a confronto i campi dei tornei utilizzando la frequenza di ace, corretta per le dinamiche al servizio e alla risposta di ciascun giocatore in uno specifico torneo.

La tabella mostra la frequenza grezza di ace (“Ace%”) e l’indice di velocità (“Vel”) per dieci tornei delle ultime 52 settimane, vale a dire i quattro tornei dello Slam 2018, il torneo più veloce (Metz) e quello più lento del circuito (Estoril), le due edizioni della Laver Cup e due tornei con l’indice più vicino alla Laver Cup (Antalya e New York).

Anno  Torneo           Superficie  Ace%    Vel  
2018  Metz             Cemento     10.6%   1.57  
2018  Antalya          Erba        9.9%    1.28  
2017  Laver Cup        Cemento     17.0%   1.26  
2018  Australian Open  Cemento     11.7%   1.17  
2018  Wimbledon        Erba        12.9%   1.16  
2018  Laver Cup        Cemento     13.3%   1.09  
2018  New York         Cemento     15.7%   1.09  
2018  US Open          Cemento     10.8%   1.02  
2018  Roland Garros    Terra       7.7%    0.74  
2018  Estoril          Terra       5.2%    0.55

L’indice di velocità varia dallo 0.5 delle superfici più lente all’1.5 delle più veloci, significa cioè che sulla terra più viscosa un giocatore mette a segno la metà degli ace che farebbe su una superficie neutra, mentre sull’erba più scivolosa o sul Plexipave lo stesso giocatore farebbe circa il 50% in più di ace rispetto una superficie neutra.

Qualche caveat

La Laver Cup 2017, nonostante un incredibile 17% di frequenza di ace, è a malapena entrata tra le dieci superfici più veloci dei 67 tornei che sono riuscito a misurare. A Chicago invece, la superficie aveva una velocità vicina al primo terzo dei tornei analizzati, dietro alla veloce terra battuta di Quito ma considerevolmente più lenta degli Australian Open.

Servono come sempre un po’ di avvertimenti. In primo luogo, la velocità della superficie ha un significato più ampio della frequenza di ace. Mi sono soffermato su questa statistica perché è una delle poche a disposizione per ciascun torneo del circuito maggiore e perché, a dispetto della sua semplicità, è facilmente intuibile e va di pari passo con altri parametri di misurazione e con i commenti dei giocatori.

In secondo luogo, non siamo esattamente subissati da informazioni su entrambe le edizioni della Laver Cup. Nel 2017 ci sono state nove partite di singolare, quest’anno otto. E le cose peggiorano con i super-tiebreak al terzo set, che di fatto tolgono dati. Di contro, pur non avendo molte partite da analizzare, conosciamo approfonditamente i giocatori protagonisti, a differenza di alcuni tornei, come ad esempio Newport o Shenzhen, in cui molte partite vedono scontrarsi giocatori che non hanno una presenza regolare sul circuito.

Conclusioni

La superficie delle due edizioni della Laver Cup rientra tra quelle veloci, ma non più di quanto non lo siano altri campi indoor in cemento sul circuito maggiore. Ci saranno sempre molti tiebreak e ace con Isner e Anderson, non importa quali siano le condizioni di gioco.

How Fast Was the Laver Cup Court?

Il dominio europeo attraverso simulazioni di Laver Cup fittizie

di Jeff Sackmann // TennisAbstract

Pubblicato il 21 settembre 2018 – Traduzione di Edoardo Salvati

Non importa quale sia la conclusione della Laver Cup 2018 a Chicago, gli appassionati possono affermare con sicurezza che nel tennis attuale l’Europa ha un vantaggio incolmabile sul resto del mondo. Stando al mio pronostico, la seconda edizione della Laver Cup è appannaggio dell’Europa (che ha infatti poi vinto per 13-8, n.d.t.), e questo anche in assenza di Rafael Nadal, il numero uno della classifica di singolare (e anche eccellente giocatore di doppio).

Non è stato sempre così. Nel 1999, due americani, Pete Sampras e Andre Agassi, dominavano la scena e un australiano, Patrick Rafter, era in uno stato di forma migliore di quello di qualsiasi giocatore che l’Europa avrebbe potuto schierare in un’ipotetica antenata della Laver Cup. All’inizio degli anni ’90, Sampras e Agassi si contendevano il vertice della classifica con altri americani, come Jim Courier e Michael Chang. Gli europei hanno sempre mantenuto una presenza tra i migliori, ma il resto del mondo ha spesso avuto la meglio.

Scontri immaginari

Il format della Laver Cup permette di fare un confronto plausibile tra continenti. Si tratta però di paragoni virtualmente impossibili da quantificare, perché non c’è accordo su cosa significhi per una determinata regione dominarne un’altra. La Laver Cup è un compromesso. Le partite di singolare valgono più di quelle di doppio, ma anche il doppio può incidere sul risultato finale. È richiesta qualità di gioco – almeno da sei dei convocati – ma i tre più forti possono avere un impatto maggiore.

Utilizzando per il singolare le valutazioni Elo (senza considerare la superficie) e per il doppio la classifica ATP a fine anno, ho generato squadre da sei giocatori per l’Europa e per il Resto del Mondo per ciascuna stagione a partire dal 1983. Ho seguito la logica illustrata in un precedente articolo sul valore dello specialista di doppio, in modo che ogni squadra abbia i cinque migliori giocatori del momento e il giocatore di doppio con la classifica più alta. Nel caso quest’ultimo fosse già tra i singolaristi, ho scelto il successivo in classifica.

Ho imposto come requisito che ogni singolarista abbia vinto almeno 20 partite in quella stagione, in modo da escludere chi ha subito infortuni di peso (come Andy Murray, che non è rientrato nell’ipotetica squadra europea del 2018), dando per certo che ogni altro giocatore fosse fisicamente in ordine e desideroso di partecipare.

Esiti delle simulazioni

A titolo di esempio prendiamo la fittizia Laver Cup del 1983. Nel Resto del Mondo figuravano John McEnroe, Jimmy Connors, Jimmy Arias, Guillermo Vilas, Jose Luis Clerc e Peter Fleming, mentre l’Europa schierava Mats Wilander, Ivan Lendl, Jose Higueras, Anders Jarryd, Yannick Noah e Pavel Slozil (Lendl ha iniziato a rappresentare gli Stati Uniti dal 1992, quando l’immaginario Resto del Mondo, capitanato da Rod Laver stesso, lo ha inserito tra le proprie fila). Si tratta di una delle ipotetiche edizioni più equilibrate, con il Resto del Mondo vittorioso nel 55% delle simulazioni di partita.

La fortuna per il Resto del Mondo però è poi girata. Dopo il 1984 da favoritissimi, per i nove anni successivi l’Europa è stata sempre avanti. L’immagine 1 mostra la probabilità di vittoria della Laver Cup fittizia per entrambe le squadre per ogni anno dal 1983 a oggi.

Immagine 1 – Probabilità di vittoria della Laver Cup fittizia per il periodo 1983 – 2018

Va ricordato che i dati per il 2017 e 2018 prevedono che abbiano giocato tutti i migliori giocatori. in precedenza ho dato all’Europa una probabilità di vittoria del 67.6% con i convocati effettivi; se si aggiunge Nadal e ci si sposta dal cemento a una superficie neutrale, le possibilità dell’Europa aumentano al 75%, anche con Juan Martin Del Potro e Kei Nishikori a disposizione del Resto del Mondo.

Difficile immaginare all’orizzonte il sopravvento del Resto del Mondo

Il massimo distacco tra Europa e Resto del Mondo si è verificato nel 2012, quando i Fantastici Quattro e David Ferrer avevano valutazioni Elo al singolare più alte di qualsiasi giocatore non europeo. In realtà, la situazione era ancora più netta: tutti gli europei avevano valutazioni Elo di circa 2200 e tra i potenziali membri del Resto del Mondo solo Del Potro superava i 2000 punti. Inserendo questi dati nel pronostico per quell’anno, l’ipotetica squadra europea aveva l’87.5% di probabilità di vittoria.

Anche il 1987 – appena tre anni dopo l’edizione in cui il Resto del Mondo era favorito – sembra essere a senso unico. McEnroe e Connors erano ancora i due condottieri del Resto del Mondo, ma il loro livello era calato, contro l’ascesa di Lendl. Inserendo Stefan Edberg e Boris Becker nel gruppo, l’Europa arriva all’86.3% di probabilità di vittoria. Il Resto del Mondo ha avuto pronostici positivi durante gli anni ’90, ma in nessun momento la probabilità di vincere una competizione del tipo Laver Cup è andata oltre il 75%.

Dal 2012, la presa dell’Europa si è allentata, anche se è difficile immaginare all’orizzonte il sopravvento del Resto del Mondo. Quattro dei primi cinque giocatori sotto i 23 anni arrivano dal continente europeo. C’è un po’ più di speranza tra i giovanissimi, con Denis Shapovalov e Alex de Minaur (entrambi potenziali candidati a entrare in squadra) gli unici sotto i vent’anni tra i primi 100. Ma anche qui l’ampiezza di talento dell’Europa è incontrastata: dei primi 10 giovanissimi della classifica maschile, sei sono europei.

Conclusioni

Rispetto ai miei ipotetici schieramenti, l’Europa sarebbe stata favorita in 24 delle ultime 36 Laver Cup, e ne avrebbe vinte 23 su 36. Il format con cui è impostato l’evento consente sufficiente casualità da fare in modo che anche il Resto del Mondo prima o poi ne vinca una. Ma dovrà passare probabilmente molto più tempo prima che l’Europa abbandoni il vertice del tennis mondiale, anche sotto la spinta di forze congiunte degli altri continenti.

Tracking European Dominance With Fictional Laver Cups

Un pronostico sulla Laver Cup 2018

di Jeff Sackmann // TennisAbstract

Pubblicato il 20 settembre 2018 – Traduzione di Edoardo Salvati

È di nuovo quel periodo dell’anno: selfie di gruppo in abito elegante, improbabili scuse sulla Coppa Davis e un richiamo al fatto che servono sei continenti solo per pareggiare l’Europa. Si, è arrivata la Laver Cup.

Lo scorso anno ho pronosticato la competizione analizzando le diverse possibilità di utilizzo dei giocatori a disposizione dei due capitani – Bjorn Borg e John McEnroe – e ipotizzando un risultato finale di 16-8 per l’Europa. Grazie a strategie intelligenti da parte di entrambi, il punteggio finale è stato di 15-9. L’edizione 2018 si è spostata da Praga a Chicago, con giocatori leggermente diversi, ma il format è rimasto identico.

Iniziamo dalle squadre. Per avere un termine di paragone, ho aggiunto due giocatori, Juan Martin Del Potro, che si è però ritirato per il Resto del Mondo e Pierre Hugues Herbert, lo specialista di doppio che Borg non ha ancora realizzato di aver bisogno. Accanto a ciascun giocatore è riportata la valutazione Elo specifica per superficie per il singolare e per il doppio (valutazione D-Lo).

EUROPA             Elo singolare    D-Lo doppio  
Djokovic           2137             1667  
Federer*           2097             1700  
Zverev             1971             1690  
Goffin             1960             1582  
Dimitrov           1928             1719  
Edmund             1780             1542  
                                                        
RESTO del MONDO    Elo singolare    D-Lo doppio
Anderson           1914             1692  
Kyrgios            1910             1668  
Isner              1887             1800  
Schwartzman        1814             1540  
Tiafoe             1772             1544  
Sock               1724             1925  
                                                        
ANCHE                                                    
Del Potro          2062             1678  
Herbert            1691             1890

* Federer ha giocato poche partite di doppio sul 
circuito maggiore negli ultimi anni. L’anno scorso 
avevo stimato la sua D-Lo a 1650; avendolo poi giocato 
molto bene, per il 2018 gli ho dato 1700 punti.

Soprattutto in assenza di Del Potro, l’Europa sembra poter dominare in singolo. Il doppio va a favore del Resto del Mondo, in larga parte per merito di Jack Sock, ben più forte se paragonato a giocatori orientati al singolare.

Un ripasso del format

Rivediamo velocemente come funziona la Laver Cup. Si gioca su tre giorni, in ognuno dei quali ci sono tre partite di singolare e una di doppio. Tutti i giocatori devono giocare il singolo almeno una volta e non è possibile schierare due volte lo stesso doppio. Le partite del primo giorno valgono un punto, le partite del secondo due e le tre partite del terzo tre punti. In caso di pareggio 12-12 alla fine della terza giornata, è un solo set di doppio – in cui una coppia già schierata può essere riutilizzata – a decidere la squadra vincitrice.

Considerato il format, il sistema più remunerativo per i capitani è quello di schierare i tre peggiori giocatori alla prima giornata, per poi usare i tre migliori il secondo e il terzo giorno. Per il doppio, dovrebbero avere il miglior giocatore di doppio ogni giorno, con il compagno migliore al terzo giorno, il secondo migliore al secondo giorno e il terzo migliore al primo giorno.

Come detto, Borg e McEnroe ci sono andati vicino l’anno scorso, anche se Borg non ha usato Rafael Nadal (il suo miglior giocatore in doppio) nel doppio della terza giornata, e ha complessivamente fatto giocare Tomas Berdych più del dovuto. Sono entrambe decisioni comprensibili, visto che Nadal avrebbe potuto non reggere fisicamente tutte le partite e Berdych giocava di fronte ai connazionali.

Ora che possiamo essere certi della saggezza dei capitani, siamo nella posizione di pronosticare la seconda edizione con un po’ più di sicurezza della prima.

Il pronostico

L’assenza di Nadal peserà all’Europa sia in singolo che in doppio. Unita a una leggera diminuzione del livello di gioco di Federer in singolare, la Laver Cup 2018 si presenta più equilibrata di quella del 2017. Ricordiamo che l’anno scorso avevo dato l’Europa vincitrice per 16-8, con il risultato finale effettivo di 15-9.

Ipotizzando un utilizzo ottimale dei giocatori, in questa edizione l’Europa ha il 67.6% di probabilità di vittoria, con un punteggio finale più probabile di 14-10. C’è quasi una probabilità su dieci di uno spareggio sul 12-12, situazione nella quale la maggiore bravura in doppio del Resto del Mondo ha il vantaggio, con una probabilità del 70.7% di vincere il set conclusivo.

Se Del Potro fosse stato parte del gruppo, le cose sarebbero potute diventate ancora più interessanti. Inserendolo al posto di Frances Tiafoe, la probabilità dell’Europa sarebbe scesa al 56.8%, con un punteggio finale più probabile di 13-11.

Non c’è niente che McEnroe avrebbe potuto fare – se non diventare un medico qualche decennio fa – per far giocare Del Potro questa settimana. Borg invece ha meno scuse per non sfruttare al massimo il potenziale della squadra.

Il ruolo del doppio

A differenza del Resto del Mondo, con il più forte giocatore di doppio in circolazione, l’Europa ha una rosa di giocatori fortissimi in singolare che raramente giocano il doppio. Come visto, lo specialista del doppio può giocare tre volte, oltre al possibile set sul 12-12, mentre deve giocare in singolare solo una volta, nel primo giorno in cui le partite valgono meno punti.

La scelta ovvia è Herbert, tra i primi 5 del mondo in doppio e con un gioco in singolare di tutto rispetto. Il francese sarebbe considerevolmente più adatto di Kyle Edmund, che gioca meglio in singolare ma che non è di così grande aiuto vista la presenza di compagni di squadra fortissimi (ho fatto una simile considerazione lo scorso anno citando il caso di Nicolas Mahut, il compagno di doppio di Herbert. Da quel momento, Herbert ha superato Mahut nelle valutazioni Elo in singolare e in doppio).

Sostituendo Herbert a Edmund, la simulazione restituisce il miglior risultato per l’Europa. Contro il Resto del Mondo senza Del Potro, l’ipotetica squadra dell’Europa avrebbe una probabilità di vittoria del 74.6%, con un punteggio finale presumibilmente di 14-10 o 15-9. Herbert e un compagno mediocre sarebbero comunque sfavoriti nel set di spareggio contro Sock e John Isner, ma la presenza di un doppio con possibili ambizioni di vittoria riduce la probabilità a circa 58/42.

Conclusioni

Pur non vedendo Del Potro o Herbert giocare a Chicago quest’anno, possiamo attenderci una Laver Cup più competitiva dello scorso anno. Se poi si aggiunge anche il fattore campo, il risultato non è più così scontato. Non sarà in grado di regalare la stessa eccitazione dei play-off del World Group di Coppa Davis di qualche giorno fa, ma ho il sospetto che attirerà più interesse dei turni conclusivi dei tornei di Metz o San Pietroburgo.

Forecasting the 2018 Laver Cup

Un pronostico sulla Laver Cup

di Jeff Sackmann // TennisAbstract

Pubblicato il 20 settembre 2017 – Traduzione di Edoardo Salvati

Nel fine settimana avrà luogo la prima edizione della Laver Cup, un torneo tra stelle del tennis in cui si affrontano Europa e Resto del Mondo. Nella squadra Europea ci sono Roger Federer e Rafael Nadal: nonostante l’assenza di molti altri giocatori di vertice del continente, l’Europa è comunque molto più forte, almeno sulla carta.

Formazioni e valutazione Elo specifica per il cemento

La tabella mostra le due formazioni, con il nome di ciascun giocatore seguito dalla sua valutazione Elo ponderata per il cemento (la superficie del torneo) e la classifica Elo tra i giocatori in attività.

EUROPA            Elo:  valutazione   classifica 
Federer                 2350          2  
Nadal                   2225          4  
Zverev                  2127          7  
Berdych                 2038          14  
Cilic                   2029          15  
Thiem                   1995          17  
                                              
RESTO del MONDO   Elo:  valutazione   classifica  
Kyrgios                 2122          8  
Isner                   1968          22  
Sock                    1951          23  
Querrey                 1939          25  
Shapovalov              1875          36  
Tiafoe                  1574          153  
Del Potro*              2154          5

*Juan Martin del Potro si è ritirato. Ho comunque inserito la valutazione e classifica Elo per sottolineare quanto peserà la sua assenza nel Resto del Mondo.

La “ponderazione” Elo per superficie è la media tra la valutazione complessiva Elo (su tutte le superfici) e la valutazione Elo specifica per superficie. La ripartizione 50/50 possiede una capacità predittiva dell’esito di una partita molto migliore di quanto non sia quella delle due valutazioni Elo prese singolarmente.

Sul cemento, Nick Kyrgios può giocarsela con chiunque. Tuttavia, pur in presenza di talento specifico sul cemento nel contingente americano, tutti gli altri rappresentanti del Resto del Mondo hanno una valutazione inferiore a qualsiasi membro della squadra europea. Per loro, decisamente non un buon punto di partenza.

Per quanto riguarda il doppio? La tabella riepiloga le valutazioni D-Lo (Elo per il doppio) e la classifica di doppio dei dodici partecipanti, oltre quelle di Del Potro.

EUROPA            D-Lo:  valutazione   classifica
Nadal                    1895          4  
Berdych                  1760          28  
Cilic                    1676          76  
Federer**                1650          90  
Zverev                   1642          99  
Thiem                    1521          185  
                                                
RESTO del MONDO   D-Lo:  valutazione   classifica 
Sock                     1866          8  
Isner                    1755          29  
Kyrgios                  1723          45  
Querrey                  1715          49  
Shapovalov**             1600          130  
Tiafoe                   1546          166  
Del Potro*               1711          55

** Federer non gioca in doppio sul circuito maggiore dal 2015, e Denis Shapovalov non ci ha mai giocato. Sono numeri che hanno quindi il valore di una stima.

In questo frangente il Resto del Mondo ha un vantaggio. Entrambe le squadre possono schierare un giocatore di altissimo livello in doppio, Nadal e Jack Sock, ma il Resto del Mondo ha maggiore talento, specialmente se Shapovalov e Frances Tiafoe – il sostituto di Del Potro dell’ultimo minuto – non vengono messi in campo. Con solo un quarto delle partite di doppio nella competizione (e un eventuale 13esima partita decisiva, se necessaria), l’Europa rimane comunque la chiara favorita.

Il format

La Laver Cup si gioca a Praga nell’arco di tre giornate (da venerdì 22 settembre) e prevede quattro partite a giornata: tre singolari e un doppio. Ogni partita è al meglio dei tre set con il punto decisivo in caso di parità nel game e un super-tiebreak a 10 punti al posto del terzo set.

Nella prima giornata, il vincitore di ogni partita riceve un punto, nella seconda due punti e nella terza tre punti. In totale, ci sono 24 punti a disposizione e, dovesse presentarsi una parità al termine delle dodici partite, l’assegnazione della Laver Cup sarà stabilita da un solo set di doppio.

Tutti e dodici i partecipanti devono giocare almeno una partita di singolare e nessuno può giocarne più di due. Almeno quattro giocatori di ciascuna squadra devono giocare il doppio e non è possibile schierare la stessa coppia più di una volta, se non nel caso della tredicesima partita.

Tutto chiaro? Bene.

La strategia ottimale

Le regole stabiliscono che tre giocatori di ciascuna squadra giochino solo una partita di singolare e gli altri tre ne giochino due a testa. Salute permettendo, un capitano arguto userebbe i suoi migliori giocatori tre volte. Visto che le partite della seconda e terza giornata contano più di quelle della prima, è anche logico che i giocatori migliori verrebbero schierati nelle ultime due giornate.

(Ci sono delle considerazioni di teoria del gioco che, per comodità, tralascio. Il Resto del Mondo potrebbe usare i giocatori migliori già dalla prima giornata in modo da vincere punti contro i giocatori meno forti dell’Eruopa, o potrebbe lasciare intendere di farlo, nella speranza che la squadra europea faccia giocare i più forti nelle partite della prima giornata. Da quello di cui sono a conoscenza, nessuna squadra può modificare la sua formazione in risposta alle scelte della squadra avversaria, quindi le possibilità per questo tipo di strategia sono limitate.)

Doppio

Nel doppio, a strategia ideale nella scelta dei giocatori sarebbe quella di usare il giocatore migliore in tutte e tre le partite. Nella terza giornata, farebbe coppia con il secondo miglior giocatore, con il terzo miglior giocatore nella seconda giornata e con il quarto migliore nella prima giornata. Anche in questo caso la salute è un fattore e, considerando che sono tutti giocatori impegnati anche in singolare, lo diventa anche la condizione fisica. Il mio algoritmo prevede che Nadal giochi cinque volte – due in singolare e tre in doppio – e dubito fortemente che questo accada.

Il pronostico

Iniziamo dalla previsione dell’esito della Laver Cup nel caso in cui entrambi i capitani utilizzino in modo ottimale la propria formazione, anche se è un ipotesi difficilmente realistica. La simulazione è costruita assegnando un ordine casuale dei giocatori per ogni giorno di competizioni, vale a dire che se, ad esempio, Sam Querrey, Shapovalov e Tiafoe giocano nella prima giornata per il Resto del Mondo, non sappiamo chi giocherà per primo o contro quale avversario dell’Europa. Così, ogni simulazione è leggermente diversa dalle altre.

Come sempre, ho usato Elo (e D-Lo) per predire l’esito di specifici accoppiamenti tra avversari. Tenendo conto del super-tiebreak al terzo set e del fatto che alla fine è solo un’esibizione, ho aggiunto un tocco di casualità extra a ogni previsione: se l’algoritmo prevede che un giocatore abbia il 60% di probabilità di vittoria, con questa modifica si riduce a circa il 57.7%. Quando lo scorso inverno ho rivisto i numeri della IPTL, ho trovato i risultati di quelle esibizioni sorprendentemente allineati con le attese, e ho il sospetto che i giocatori affronteranno la Laver Cup con un po’ più di serietà della IPTL.

Sempre nell’ipotesi di un utilizzo ottimale dei giocatori, le previsioni danno all’Europa una probabilità di vittoria dell’84.3%, e il punteggio mediano è di 16-8. Una parità di 12-12 ha circa il 6.5% di probabilità e, in quel caso, l’Europa ha un vantaggio esiguo, pari al 52.4%.

Se avesse giocato anche Del Potro, avrebbe aumentato la probabilità del Resto del Mondo di non poco, riducendo quella dell’Europa al 75.5% e arrotondando il punteggio più probabile a 15-9.

Previsioni con scelta casuale dei giocatori

Cosa succede se applichiamo la regola dell’uso ottimale dei giocatori con minore rigidità? Non ho idea di come prevedere le mosse dei due capitani, John McEnroe e Bjorn Borg. Possiamo però rendere casuale la scelta dei giocatori per capire il grado di incidenza che ciascuno possiede.

Se si rende casuale qualsiasi cosa, cioè se a tutti gli effetti semplicemente si estrae il nome di un giocatore dall’urna per ogni partita, l’Europa vince nel 79.7% delle volte, solitamente con un punteggio di 15-9. C’è una probabilità del 7.6% di una tredicesima partita decisiva e, siccome il Resto del Mondo ha qualche opzione in più nel doppio, vince quella partita con una maggioranza davvero esile (con una casualità totale, esiste un minimo rischio di violare le regole, magari di usare la stessa coppia di doppio due volte o lasciare un giocatore in panchina per tutte e nove le partite di singolare. Sono in ogni caso possibilità molto ridotte, quindi ho evitato di calcolarle).

Più bravo McEnroe a scegliere

Possiamo anche modificare l’utilizzo della formazione per entrambe le squadre, dovesse un capitano mostrare più esperienza dell’altro (o se una stella come Nadal non riesce a giocare quanto si vorrebbe). Lo scenario migliore per i non favoriti del Resto del Mondo è che McEnroe scelga i migliori giocatori per ogni partita e Borg non lo faccia. Ipotizzando che solo i giocatori europei siano estratti a sorte, la loro probabilità di vittoria scende al 63.1% e la differenza vista nel punteggio si riduce fino al 13-11. La possibilità di uno spareggio sale al 10%.

Più bravo Borg a scegliere

D’altro canto però è anche possibile che Borg sia il più bravo dei due a utilizzare i suoi giocatori. Dopo tutto, non serve aver vinto undici Slam per realizzare che Federer e Nadal dovrebbero scendere in campo quando è più alta la posta in palio. Quest’ultima previsione, con una scelta casuale dei giocatori del Resto del Mondo e una ideale di quelli europei, vede l’Europa ammassare un incredibile 92.3% di probabilità di vittoria, e un punteggio mediano di 17-7. Il Resto del Mondo avrebbe una probabilità di raggiungere lo spareggio solo del 4%, e anche in quel caso l’Europa vincerebbe nel 75% delle volte.

Abbiamo terminato. I numeri giustificano le attese per una vittoria dell’Europa in quanto squadra largamente favorita e stabiliscono l’entità del probabile distacco. Forse un giorno Tiafoe e Shapovalov faranno parte di una squadra in grado di vincere la Laver Cup, ma sembra proprio che dovranno aspettare ancora qualche anno.

Aggiornamento

Ancora un pensiero…sugli specialisti del doppio. Entrambi i capitani hanno due scelte a loro discrezione da usare, a prescindere dalla classifica. La maggior parte dei più forti giocatori di doppio sono molto meno bravi in singolare ma, come abbiamo visto, l’utilizzo di un giocatore può essere limitato a una partita della prima giornata che vale solo un punto e, come doppista, può avere un ruolo in tre partite, per un totale di sei punti.

Sostituzione con gli specialisti del doppio

Sostituire Dominic Thiem (un giocatore molto debole in doppio per il quale il cemento indoor è una superficie meno che ideale) con Nicolas Mahut avrebbe aumentato la probabilità di vittoria dell’Europa dall’84.3% all’88.5%. Nella remota possibilità che l’esito del torneo rimanesse in sospeso fino all’ultima partita di doppio e allo spareggio, la coppia Mahut-Nadal (per quanto suoni poco ortodossa) sarebbe tra le migliori che entrambi i capitani potrebbero schierare.

Più benefici per il Resto del Mondo

Nella squadra del Resto del Mondo – specialmente con il ritiro di Del Potro – c’è ulteriore margine di miglioramento. Al momento, la terza valutazione più alta sul cemento nel doppio è quella di Marcelo Melo, un giocatore decisamente inferiore in singolare ma significativamente più forte degli attuali possibili compagni di Sock in doppio. Se assegnamo a Melo una valutazione Elo di 1450 e lo mettiamo nella formazione al posto di Tiafoe, facendo giocare la squadra che ne risulta contro l’Europa in cui c’è Thiem (e non Mahut), riesce quasi a compensare la perdita di Del Potro. La probabilità di vittoria del Resto del Mondo aumenta dal 15.7% al 19.3%.

Sfortunatamente, sia Borg che McEnroe potrebbero aver perso la possibilità di trovare altri punti addizionali dalla propria formazione, è infatti un trucco che funzionerebbe solo una volta.

Se entrambe facessero questo scambio, Mahut per Thiem e Melo per Thiafoe, la probabilità di vittoria tornerebbe per ciascuna squadra tornerebbe vicina a quella calcolata in partenza: 85.8% per l’Europa. È superiore a quella iniziale (84.3%), solo perché Mahut ha un profilo più adatto a questa competizione, essendo un giocatore al vertice nel doppio e credibile anche come singolarista.

Nessun giocatore eventualmente disponibile per la squadra del Resto del Mondo (tranne Sock che è già in formazione) avrebbe sul cemento analogo valore. Viene in mente Vasek Pospisil, anche se è regredito dalla sua massima forma sia in singolare che in doppio. Pablo Cuevas farebbe bene sulla terra battuta, ma su una superficie più veloce garantirebbe un apporto solo marginale rispetto ai doppisti già convocati.

Magari se ne parla il prossimo anno.

Forecasting the Laver Cup