di Jeff Sackmann // TennisAbstract
Pubblicato il 9 aprile 2018 – Traduzione di Edoardo Salvati
Qual è il divario tra il circuito maggiore dell’ATP – il massimo livello professionistico del tennis maschile – e il circuito Challenger, che invece rappresenta i ranghi inferiori?
Ci sono giocatori che accumulano vittorie in tornei di quest’ultimo ma fanno fatica a trasformare quel successo in partite vinte sul circuito maggiore, mentre altri non riescono ad adattarsi facilmente al ritmo serrato imposto settimanalmente dai Challenger per poi invece risplendere su palcoscenici più importanti quando ne hanno opportunità.
Una misurazione della differenza di livello
Prendiamo in esame un metodo che misuri la differenza tra il livello di bravura dei due circuiti. Una volta in grado di traslare in modo equivalente statistiche da un livello all’altro rendendoli comparabili, possiamo identificare quei giocatori con un rendimento molto superiore o molto inferiore alle attese quando hanno la possibilità di confrontarsi con i migliori in assoluto.
L’algoritmo che utilizzerò è praticamente identico a quello a cui gli analisti di baseball si sono rivolti per decenni nel determinare l’equivalenza tra circuiti.
Ad esempio, si può calcolare che una media battuta di .300 nella Tripla-A (la più forte tra le leghe minori) corrisponda a una media battuta di .280 nella MLB, il massimo livello professionistico del baseball maschile, per cui se un giocatore batte con .300 nella Tripla-A, ci si aspetta che batta con .280 nella MLB.
Cosa attendersi nello spostamento da un livello all’altro
Per tornare al tennis, può essere che una frequenza del 10% di ace nei Challenger equivalga a una dell’8% nel circuito maggiore. Non tutti i giocatori mostreranno un calo di rendimento così puntuale – anzi, per alcuni sembrerà esserci pure un miglioramento – ma, in media, l’equivalenza tra circuiti indica cosa attendersi quando un giocatore si sposta da un livello all’altro.
Questo è l’algoritmo per le equivalenze tra circuiti applicato al tennis maschile:
- Si sceglie una statistica su cui concentrare l’attenzione. Io userò i punti vinti totali (Total Points Won o TPW);
- Si cerca di neutralizzare la statistica come meglio possibile. Nel baseball, ciò significa controllare per le differenze che ci sono tra i vari terreni di gioco; nel tennis, significa controllare per la competizione data dagli avversari. Ai fini di quest’articolo, ho corretto per la bravura degli avversari di ciascun giocatore attraverso un metodo che ho descritto lo scorso anno. Per la maggior parte dei giocatori i numeri rimangono sostanzialmente uguali dopo il correttivo, ma un tabellone particolarmente facile o difficile comporta una variazione più ampia. Ad esempio, Denis Shapovalov ha ottenuto un TPW del 49.8% sul circuito maggiore nel 2017 ma, vista la forza degli avversari che si è trovato contro, il correttivo lo fa salire a 52.1%, che gli vale la 18esima posizione tra i giocatori che regolarmente fanno parte del circuito;
- Si identificano i giocatori attivi su entrambi i circuiti e si trovano le loro statistiche corrette relative a ciascun livello. Nel 2017, Shapovalov ha giocato 18 partite sul circuito maggiore e 30 sul circuito Challenger, con valori TPW aggiustati rispettivamente di 52.1% e 54.4%;
- Per ciascun giocatore, si calcola il rapporto tra i due valori. Per Shapovalov nel 2017 è stato di 1.044 (54.4 / 52.1);
- Per ogni giocatore si ottiene infine una media ponderata del rapporto in questione. La ponderazione è data dal minimo numero di partite giocate tra i due circuiti, diciotto nel caso di Shapovalov. In questo modo possono essere inclusi anche giocatori come Gleb Sakharov (1 partita sul circuito maggiore, 37 partite sul circuito Challenger), con effetti marginali sul risultato finale.
La tabella elenca i risultati per le ultime sei stagioni complete. Ciascun indice è la relazione tra il TPW a livello di circuito Challenger e il TPW a livello di circuito maggiore.
Anno Indice
2017 1.086
2016 1.086
2015 1.098
2014 1.103
2013 1.100
2012 1.100
La media di questi fattori di equivalenza annuali corrisponde circa alla differenza tra un TPW del 52.5% a livello di Challenger e un 48.0% a livello di circuito maggiore.
Il cambiamento tra il 2012-15 e il 2016-17 può essere dovuto agli infortuni che hanno messo fuori uso i più forti. Con meno giocatori al vertice in campo, la differenza tra i due circuiti si riduce.
Giocatori che si muovono in controtendenza
Ora che siamo a conoscenza della differenza tra livelli, possiamo cercare quei giocatori che si muovono in controtendenza.
La tabella elenca i 20 giocatori con gli indici più bassi tra i 100 con il maggior numero di partite “accoppiate”, vale a dire con più partite su entrambi i circuiti nello stesso anno.
Indici inferiori significano una differenza di rendimento più ridotta tra i due livelli: quindi, o questi giocatori stanno ottenendo prestazioni superiori nel circuito maggiore, o prestazioni inferiori nel circuito Challenger.
Giocatore P ATP P CH P Min Indice
Ebden 62 140 39 0.982
Donaldson 68 78 37 1.030
Sock 81 45 38 1.039
Duckworth 53 156 53 1.042
Rublev 56 79 42 1.047
Pospisil 96 76 60 1.047
De Bakker 48 87 44 1.048
Groth 84 133 58 1.049
Berrer 59 107 56 1.050
Bemelmans 41 178 41 1.052
Brown 120 173 111 1.055
Paire 295 53 53 1.059
Gojowczyk 46 132 44 1.059
Russell 58 78 58 1.061
Copil 58 180 58 1.063
Fritz 59 44 41 1.065
Thompson 38 88 38 1.066
Marchenko 56 116 37 1.066
Ito 65 179 65 1.066
Harrison 124 84 59 1.068
Le colonne centrali mostrano il numero totale di partite sul circuito maggiore, sul circuito Challenger e di partite “accoppiate” tra il 2012 e il 2017 (“P Min”, che indica quanti dati ci fossero a disposizione per i calcoli relativi a ciascun giocatore).
Pochi elementi in comune
A parte alcuni nordamericani che dominano al servizio e che si trovano in cima all’elenco, non emergono evidenti caratteristiche che accomunino questi giocatori.
Ci sono giovanissimi, veterani, più dominatori al servizio, ma niente di così ovvio (Shapovalov non ha giocato sufficienti partite “accoppiate” per rientrare nel computo, ma il suo indice complessivo è 1.035, che lo posizionerebbe al terzo posto dell’elenco).
La tabella che segue riporta invece l’elenco opposto, cioè il quintile di 20 giocatori con prestazioni superiori nel circuito Challenger o prestazioni inferiori nel circuito maggiore.
Giocatore P ATP P CH P Min Indice
Mayer 152 45 45 1.180
Youzhny 91 38 38 1.169
Bedene 144 121 80 1.160
Volandri 62 101 62 1.158
Haase 194 71 71 1.157
Kamke 102 144 73 1.155
Mannarino 234 115 86 1.155
Krajinovic 36 167 36 1.148
Ramos 111 67 62 1.144
Mathieu 147 96 82 1.141
De Schepper 77 196 77 1.140
Bagnis 45 197 45 1.136
Cuevas 127 52 43 1.136
Dodig 76 48 41 1.135
Giraldo 146 70 56 1.135
Lorenzi 204 191 124 1.135
Bellucci 162 44 44 1.134
Montanes 113 109 70 1.130
Dutra Silva 57 210 57 1.130
Lacko 122 181 108 1.129
Troviamo, rispetto all’elenco precedente, più specialisti della terra battuta e, nelle prime posizioni, veterani che hanno ottimamente figurato nel circuito Challenger pur facendo fatica a mantenere una presenza nel circuito principale.
Ho dovuto eliminare un giocatore che altrimenti farebbe parte dell’elenco, cioè Gilles Muller che ha frantumato l’algoritmo con una stagione Challenger nel 2014 di 45 vittorie e 9 sconfitte.
Quando l’ho escluso dai calcoli per il 2014, i numeri totali sono cambiati di poco, ma Muller non è più in elenco. Quale sia il suo indice con precisione non ha troppa importanza, perché posso assicurare che il suo rendimento a livello di circuito maggiore non è stato alla pari di quella stagione vincente nei tornei Challenger.
Variazione ridotta tra giocatori
La parte bassa di entrambi gli elenchi indica che non esiste molta variazione tra i giocatori. Il 60% centrale dei giocatori possiede un indice con valore tra l’1.07 e l’1.13, mentre le medie annuali si aggirano intorno all’1.09 e l’1.10.
Alcuni dei giocatori analizzati hanno meno di 50 partite “accoppiate” nelle sei stagioni considerate, quindi la differenza di un paio di centesimi è troppo ridotta per trarre conclusioni definitive.
Oltre a suggerire quale scenario si prospetti per i giocatori quando salgono dal circuito Challenger a quello maggiore, è un algoritmo il cui ragionamento è applicabile ad altre coppie di livelli, come ad esempio i Future ITF e i Challenger, o i Future ITF femminili e il circuito maggiore femminile. Può anche essere usato per mettere a confronto livelli ancora più ravvicinati, come i tornei ITF $10.000 e gli ITF $15.000, o i 250 e i 500.
L’equivalenza tra circuiti è un metodo basilare nell’analisi statistica di altri sport, ma possiede il suo posto anche nel tennis.
Translating ATP Statistics Across Main Tour and Challenger Levels