Around the Net, numero 8

di Jeff Sackmann // TennisAbstract

Pubblicato il 14 aprile 2019 – Traduzione di Edoardo Salvati

Around the Net è il nuovo appuntamento settimanale di @tennisabstract per rilanciare contenuti analitici di tennis apparsi in varie modalità su internet. Dell’abbondanza di stimoli disponibili nella versione originale, @setteseitennis propone una sintesi. Il numero 7.

Articoli tradotti in italiano

Dati

  • Match Charting Project: il database è aumentato di più di 75 partite nelle ultime due settimane, da 5439 a 5517. Abbiamo aggiunto molte altre semifinali Slam maschili e femminili degli anni ’90, alcune finali femminili d’annata dei tornei di Hilton Head e Berlino, oltre alla solita sfilza di partite dai tornei più recenti di entrambi i circuiti.
  • Un’analisi della rotazione imposta alla pallina durante il Miami Masters (twitter.com/Vestige_du_jour)

Spallinature

  • Al torneo ITF di Sunderland, Tara Moore ha recuperato da uno svantaggio di 0-6, 0-5, 30-40 vincendo il secondo set al tiebreak e chiudendo la partita 6-3 al terzo.
  • Incredibilmente, nella storia del tennis femminile esiste un recupero ancora più improbabile. Nelle qualificazioni degli US Open 1983, Barbi Bramblett perdeva 0-6, 0-5, 0-40 contro Ann Hulbert. Riuscì poi ad annullare 18 match point e vincere la partita per 0-6 7-5 6-3.
  • Rispetto al recupero di Moore, la maggior parte delle stranezze che accadono sul circuito femminile passa quasi inosservata. Ma c’e n’è pronta un’altra. Nel torneo di Charleston, dopo aver perso il primo set 0-6, Kaia Kanepi ha recuperato contro Elise Mertens per vincere 0-6 6-0 7-5, la prima volta dal 2000 che una qualsiasi partita (compresi i tornei ITF) finisce con quello specifico punteggio.

Around the Net, Issue 8

Around the Net, numero 7

di Jeff Sackmann // TennisAbstract

Pubblicato il 31 marzo 2019 – Traduzione di Edoardo Salvati

Around the Net è il nuovo appuntamento settimanale di @tennisabstract per rilanciare contenuti analitici di tennis apparsi in varie modalità su internet. Dell’abbondanza di stimoli disponibili nella versione originale, @setteseitennis propone una sintesi. Il numero 6.

Articoli tradotti in italiano

Dati

  • Match Charting Project: il database è aumentato di più di 60 partite nell’ultima settimana, da 5376 a 5439. Abbiamo aggiunto quasi tutte le finali femminili a Miami dal 1989 al 1996 e molte semifinali Slam maschili e femminili. Naturalmente, ci sono anche molte partite dal torneo di Miami appena concluso, tra cui le semifinali e la finale femminile.
  • Ho aggiornato la pagina GitHub del Match Charting Project.

Spallinature

  • Se Roger Federer può finalmente diventare il primo giocatore a vincere due titoli in stagione (come è riuscito poi a fare battendo John Isner in finale con il punteggio di 6-1 6-4, n.d.t.), tra le giocatrici nessuna ha vinto più di un torneo. A Miami, Ashleigh Barty è diventata la 14esima campionessa in altrettanti eventi del circuito maggiore.
  • Per arrivare in finale, Federer ha dovuto battere un giocatore più giovane di quindici anni. Anzi, in entrambe le semifinali, la differenza di età è stata di almeno una decade e mezzo. È la prima volta che accade tra gli uomini dal 1979. Ci si è andati più vicini il mese scorso a Dubai, con le semifinali tra Federer e Borna Coric e tra Gael Monfils e Stefanos Tsitsipas, entrambe con una differenza di almeno 11.9 anni.
  • A proposito di semifinali insolite, i fratelli Bryan hanno battuto la coppia Kubot/Melo con il punteggio di 7-6(7) 6-7(8) [14‑12], praticamente la partita più lunga che si riesce ad avere nelle limitazioni imposte dal format attuale, senza game ai vantaggi e il super-tiebreak nel set decisivo (i Bryan hanno poi vinto anche il torneo, n.d.t.). Sono stati giocati 187 punti. Anche di fronte alla difficoltà di reperire statistiche per il doppio, possiedo un insieme ragionevolmente completo di partite dal 2017. In quel periodo, una partita di 187 punti è la più lunga che si sia mai verificata. Ce n’è stata un’altra da 187 punti nel 2018 e una maratona da 186 nel 2017.
  • Grazie in parte ai risultati al Miami Masters, Felix Auger Aliassime ha vinto le sue prime cinque partite in carriera contro giocatori tra i primi 20, un’impresa assolutamente inedita. Mario Ancic ha vinto le prime tre, Auger Aliassime è l’unico ad averne vinte di più. Dopo la sconfitta in semifinale contro Isner, il suo record è diventato 5-1, ma non ha perso la possibilità di estenderlo. Nessuno ha infatti vinto più di sette delle prime dieci partite contro i primi 20, un traguardo raggiunto solo da Gustavo Kuerten e Andrei Medvedev.

Around the Net, Issue 7

Around the Net, numero 6

di Jeff Sackmann // TennisAbstract

Pubblicato il 24 marzo 2019 – Traduzione di Edoardo Salvati

Around the Net è il nuovo appuntamento settimanale di @tennisabstract per rilanciare contenuti analitici di tennis apparsi in varie modalità su internet. Dell’abbondanza di stimoli disponibili nella versione originale, @setteseitennis propone una sintesi. Il numero 5.

Articoli tradotti in italiano

Dati

Match Charting Project: il database è aumentato di 50 partite nell’ultima settimana, da 5326 a 5376. Abbiamo aggiunto molte finali femminili a Miami, tra cui quella in famiglia tra le sorelle Williams nel 1999, molte altre partite femminili e maschili dall’Indian Wells Master appena concluso e dal torneo di Miami (Masters e Premier Mandatory) in corso e un po’ di partite storiche, compresa la finale femminile a Wimbledon 1973 e la finale femminile alle Olimpiadi di Pechino 2008.

Spallinature

  • Siamo ancora in attesa di un pluri-vincitore per la stagione in corso. In campo maschile, 19 giocatori hanno alzato il trofeo in altrettanti tornei, un nuovo record.
  • Non potrà essere Dominic Thiem il giocatore a interrompere questa striscia, almeno non a Miami, vista la sconfitta al secondo turno (la sua prima partita) contro Hubert Hurkacz. Dal 2010, Thiem è il primo vincitore di Indian Wells che non riesce a vincere neanche una partita a Miami. In quell’anno infatti Ivan Ljubicic aveva perso contro Benjamin Becker. Thiem non è in brutta compagnia, perché gli altri nomi sono quelli di Novak Djokovic, Lleyton Hewitt e Alex Corretja.
  • In linea teorica, è concepibile invece che a farlo possa essere Reilly Opelka, che ha battuto Diego Schwartzman nonostante nel primo set abbia servito meno ace dell’avversario. Non ne ha infatti servito nemmeno uno, solo la sua seconda partita sul circuito maggiore in cui meno del 10% dei punti al servizio sono stati ace (l’altra è il primo turno contro Tommy Haas a Houston 2017, e in carriera la frequenza è del 22.3%).
  • Kei Nishikori non è più il re dei set decisivi. Dopo aver perso al terzo set contro Dusan Lajovic nella prima partita a Miami, è ora Djokovic in cima alla classifica della percentuale di vittoria nei set decisivi.
  • Naomi Osaka ha vinto il primo set del terzo turno contro Su-Wei Hsieh, per poi perdere i successivi due e la partita. Dal 2016, è la prima volta che Osaka non riesce a vincere dopo aver conquistato il primo set, una striscia di cui ho parlato in un precedente articolo. Le sarebbero mancate altre 156 partite prima di arrivare al record di Chris Evert!

Around the Net, Issue 6

Around the Net, numero 5

di Jeff Sackmann // TennisAbstract

Pubblicato il 17 marzo 2019 – Traduzione di Edoardo Salvati

Around the Net è il nuovo appuntamento settimanale di @tennisabstract per rilanciare contenuti analitici di tennis apparsi in varie modalità su internet. Dell’abbondanza di stimoli disponibili nella versione originale, @setteseitennis propone una sintesi. Il numero 4.

Articoli tradotti in italiano

Dati

  • Match Charting Project: il database è aumentato di 70 partite nell’ultima settimana, da 5256 a 5326. Abbiamo aggiunto moltissime partite maschili e femminili dell’Indian Wells Masters, qualche altra semifinale di Wimbledon degli anni ’90 (protagonista Boris Becker) ma, soprattutto, tre finali femminili del Roland Garros a lungo ricercate. Abbiamo finalmente completato tutte le finali Slam maschili e femminili del Roland Garros dal 1980.

Spallinature

  • Belinda Bencic continua ad accumulare vittorie contro le prime 10 della classifica e, nonostante la sconfitta in semifinale a Indian Wells da Angelique Kerber (battuta a sua volta da Bianca Andreescu, n.d.t.), il suo record si è mantenuto sopra la parità, con 19 vittorie e 16 sconfitte. Si tratta di un risultato di cui poche possono vantarsi, anche tra giocatrici che consideriamo di élite.
  • Sara Errani ha commesso lo strabiliante numero di 57 doppi falli nelle ultime quattro partite, tra cui 22 contro Irina Camelia Begu nel primo turno di Guadalajara. Eppure, le ha vinte tutte! 57 doppi falli sono più del totale commesso in tutta la stagione 2017 o in quella 2018.
  • La Next Gen femminile sta emergendo rapidamente. La sedicenne Clara Tauson ha vinto il torneo ITF $60K di Shenzen, e la quindicenne Dasha Lopatetskaya ha vinto il quinto torneo da professionista. Altre tre giovanissime hanno vinto tornei ITF in settimana e altre due sono arrivate in finale.
  • Battendo Novak Djokovic, Philipp Kohlschreiber è diventato il quarto giocatore più vecchio di sempre a eliminare il numero 1 della classifica mondiale.
  • Ivo Karlovic ha festeggiato i 40 anni compiuti tre settimane vincendo tre partite a Indian Wells, la prima volta dal 2011 (sempre a Indian Wells) in cui ha vinto almeno tre partite in un Master.

Around the Net, Issue 5

Around the Net, numero 4

di Jeff Sackmann // TennisAbstract

Pubblicato il 9 marzo 2019 – Traduzione di Edoardo Salvati

Around the Net è il nuovo appuntamento settimanale di @tennisabstract per rilanciare contenuti analitici di tennis apparsi in varie modalità su internet. Dell’abbondanza di stimoli disponibili nella versione originale, @setteseitennis propone una sintesi. Il numero 3.

Articoli tradotti in italiano

Dati

  • Match Charting Project: il database è aumentato di più di 60 partite nell’ultima settimana, da 5194 a 5256. Abbiamo completato tutte le finali femminili di Indian Wells fino al 2004, insieme a quelle del 1999 e 2000. Abbiamo aggiunto tutte le finali dei tornei della settimana scorsa, le ultime quattro partite di Nick Kyrgios nella vittoria di Acapulco, e un’altra manciata di semifinali Slam di Pete Sampras.
  • I video più ricercati: ci manca davvero poco per completare alcuni speciali insiemi di partite, ma non riusciamo a trovare il video di alcune partite chiave. Aiutateci per favore!

Spallinature

  • Laslo Djere è la testa di serie numero 30 all’Indian Wells Masters 2019. È solo la seconda volta dall’introduzione dei Master 1000 obbligatori a seguito della riorganizzazione dei tornei maschili intorno al 2000 che una wild card riceve una testa di serie in un Master 1000 obbligatorio. Djere non ha mai vinto una partita a livello Master e ha vinto solo quattro partite sul cemento in tornei del circuito maggiore (Djere ha poi superato il primo turno battendo Guido Andreozzi per 6-3 6-4 e deve giocare il secondo turno contro un lucky loser, con la concreta possibilità quindi di arrivare almeno al terzo turno, n.d.t.).
  • Anche Donald Young ha ricevuto una wild card per il tabellone principale, la sua 29esima per il tabellone di un torneo del circuito maggiore, e la quarta a Indian Wells, dopo aver avuto la prima ben quattordici anni fa.
  • Sempre a Indian Wells, la numero 104 della classifica femminile Stefanie Voegele ha battuto a sorpresa la testa di serie numero 4 Sloane Stephens. Forse sorpresa non è esattamente la parola giusta, visto che Voegele ha vinto quattro volte su cinque contro Stephens, e tutte le vittorie tranne una sono arrivate dopo che Stephens è entrata tra le prime 15.
  • I numeri dei 100 titoli di Roger Federer: dove ha vinto di più? Chi ha battuto di più? (bbc.com)

Around the Net, Issue 4

I video più ricercati dal Match Charting Project

di Jeff Sackmann // TennisAbstract

Pubblicato il 6 marzo 2019 – Traduzione di Edoardo Salvati

Il Match Charting Project ha accumulato più di 3 milioni di colpi da più di 5000 partite, tra cui centinaia di partite storiche. Abbiamo statistiche punto per punto della maggior parte delle finali Slam, oltre a molte semifinali Slam, finali Master 1000, finali Premier e tutti gli scontri diretti dei Fantastici Quattro.

Però, possiamo raccogliere statistiche solo delle partite che riusciamo a vedere. Per terminare alcuni di questi insiemi, abbiamo bisogno dei video che, sinora, ci sono sfuggiti. Se siete in possesso di una registrazione completa (o quasi completa) di qualsiasi partita dell’elenco che segue, o potete dire dove si può trovare, fatemelo sapere, ve ne sarei grato!

Finali Slam

  • 1998 US Open Davenport-Hingis
  • 1986 US Open Navratilova-Sukova
  • 1984 Wimbledon Navratilova-Evert
  • Numerose altre finali femminili tra il 1980 e il 1983, tra cui Australian Open e Wimbledon 1980; Wimbledon 1982; Australian Open e Wimbledon 1983.

Finali Master 1000

  • 1990 Roma Muster-Chesnokov
  • 1991 Miami Courier-Wheaton
  • 1991 Roma Sanchez-Mancini
  • 1993 Monte Carlo Bruguera-Pioline
  • Numerose altre finali tra il 1997 e il 2000, che si spera TennisTV prima o poi renda accessibili (come ha fatto per molte delle finali tra il 1990 e 1996 e dal 2001 a oggi). Tra le più importanti la finale di Indian Wells 1997 Chang-Uhlirach.

Finali dei Fantastici Quattro

  • 2004 Auckland Nadal-Hrbaty
  • 2006 Umago Djokovic-Wawrinka
  • 2008 Bangkok Djokovic-Tsonga
  • 2009 Belgrado Djokovic-Kubot
  • 2009 Halle Djokovic-Haas
  • 2010 Dubai Djokovic-Youzhny
  • 2006 Washington Murray-Clement
  • 2007 Doha Murray-Ljubicic
  • 2007 San Jose Murray-Karlovic
  • 2007 Metz Murray-Robredo
  • 2007 San Pietroburgo Murray-Verdasco
  • 2008 Marsiglia Murray-Ancic
  • 2008 San Pietroburgo Murray-Golubev
  • 2011 Bangkok Murray-D Young

Semifinali Slam maschili

  • 1993 Australian Open Stich-Courier
  • 1987 Australian Open Edberg-Masur
  • 1986 US Open Edberg-Lendl
  • (molte altre degli anni ’80 e alcune degli anni ’90)

Semifinali Slam femminili

  • 2009 Roland Garros Stosur-Kuznetsova (c’è solo il secondo set)
  • 2009 US Open Wickmayer-Wozniacki
  • (c’è ancora molto da fare, manca il video di molte partite dal 1980 al 2005, seguono le più ricercate)
  • 2005 US Open Dementieva-Pierce
  • 2004 Roland Garros Dementieva-Suarez
  • 2003 Wimbledon Henin-Serena
  • 2003 Wimbledon Venus-Clijsters
  • 2002 Roland Garros Fernandez-Venus
  • 2002 Wimbledon Henin-Venus
  • 2002 Wimbledon Serena-Mauresmo
  • 2002 US Open Davenport-Serena
  • 2001 Wimbledon Venus-Davenport
  • 2001 US Open Serena-Hingis
  • 2001 US Open Venus-Capriati
  • 2000 Wimbledon Serena-Venus
  • 2000 US Open Davenport-Dementieva
  • 1999 US Open Serena-Davenport
  • 1998 US Open Davenport-Venus
  • 1997 US Open Spirlea-Venus

Finali Premier (o equivalenti)

Un altro insieme per cui manca il video di molte partite del 2008 o degli anni precedenti, alcune delle più ricercate:

  • 2009 Dubai Venus-Razzano
  • 2003 Indian Wells Clijsters-Davenport
  • 2002 WTA Finals Clijsters-Serena
  • 2002 Indian Wells Hantuchova-Hingis
  • 2001 Indian Wells Serena-Clijsters
  • 1997 WTA Finals Novotna-Pierce

MCP Most Wanted Video

Around the Net, numero 3

di Jeff Sackmann // TennisAbstract

Pubblicato il 2 marzo 2019 – Traduzione di Edoardo Salvati

Around the Net è il nuovo appuntamento settimanale di @tennisabstract per rilanciare contenuti analitici di tennis apparsi in varie modalità su internet. Dell’abbondanza di stimoli disponibili nella versione originale, @setteseitennis propone una sintesi. Il numero 1 e 2.

Articoli tradotti in italiano

Dati

  • Match Charting Project: il database è aumentato di più di 50 partite nell’ultima settimana, da 5143 a 5194. Tra le aggiunte più significative la 100esima partita di Elina Svitolina, tutte le finali del circuito maggiore della settimana scorsa e diversi classici di Pete Sampras a completamento di tutte le semifinali da lui giocate a Wimbledon.

Spallinature

  • Nick Kyrgios ha battuto Rafael Nadal ad Acapulco, ma non ha giocato esattamente meglio dell’avversario. L’indice di dominio (Dominance Ratio o DR) di Nadal per la partita è stato di 1.36, il più alto di qualsiasi sconfitta subita in carriera (solitamente, un DR maggiore di 1.0 corrisponde a una vittoria).
  • La vittoria a sorpresa ottenuta da Kyrgios porta il record di partite completate contro i Grandi Tre (i Fantastici Quattro senza Murray) a 6-6. Solo altri tre giocatori (oltre a Novak Djokovic e Nadal) hanno vinto almeno la metà delle partite contro il famoso trio, con almeno cinque partite giocate. Kyrgios si unisce ad Alex Corretja, Yevgeny Kafelnikov e Dominik Hrbaty.
  • Nadal non è l’unico ad aver perso con un po’ di sfortuna. Henri Kontinen e John Peers hanno perso al primo turno del doppio a Dubai contro Purav Raja e Jeevan Nedunchezhiyan pur avendo vinto il 59% dei punti totali, 20 in più dei loro avversari.
  • Gael Monfils ha scoperto che auto-incitarsi al momento giusto può dare al suo dritto un po’ di velocità addizionale.
  • La settimana scorsa a Bergamo, il diciassettenne Jannik Sinner ha vinto il primo Challenger, diventando il più giovane vincitore di un torneo di questa categoria, il primo nato nel 2001, e il più giovane da quando Alexander Zverev ha vinto il primo Challenger a Braunschweig nel 2014.
  • Felix Auger Aliassime è un po’ più vecchio ma, con la finale di Rio de Janeiro, è diventato il primo giocatore nato nel 2000 a entrare tra i primi 100 della classifica mondiale.

Around the Net, Issue 3

Around the Net, numero 1 e 2

di Jeff Sackmann // TennisAbstract

Pubblicato il 16 e il 23 febbraio 2019 – Traduzione di Edoardo Salvati

Around the Net è il nuovo appuntamento settimanale di @tennisabstract per rilanciare contenuti analitici di tennis apparsi in varie modalità su Internet. Dell’abbondanza di stimoli disponibili nella versione originale, @setteseitennis propone qui una sintesi.

Articoli tradotti in italiano

Dati

Spallinature

  • Marco Cecchinato ha finalmente interrotto una striscia negativa in doppio di 21 partite, iniziata nel 2016, e arrivata a eguagliare il precedente record di Albert Ramos. Inoltre è riuscito in qualche modo a vincere tre titoli (oltre a una semifinale al Roland Garros!) a fronte di sole 33 vittorie sul circuito maggiore. Al contrario, Julien Benneteau ha vinto 273 partite ma mai un titolo.
  • Questo grafico mostra le settimane tra i primi 20 dei giocatori in attività, e ricorda (tra le altre cose) quanto è stato forte David Ferrer e per quanto a lungo.
  • Per la decima volta dall’inizio del 2018, Aliaksandra Sasnovich ha perso un set 0-6 (in lingua inglese identificato con il termine bagel, ciambella, per somiglianza con la forma dello 0, n.d.t.) più di qualsiasi altra giocatrice del circuito maggiore. Sempre a Doha, Barbora Strycova ha siglato un raro “hamburger di ciambelle”, battendo Anna Blinkova con il punteggio di 6-0 3-6 6-0.
  • A Rotterdam, Gael Monfils ha vinto 13 punti consecutivi contro Andreas Seppi. Qualche giorno dopo, Kei Nishikori ha fatto ancora meglio, vincendone 14 di fila contro Ernests Gulbis. Questo è un elenco di strisce vincenti degne di nota, anche se manca il set magico di Julian Reister contro Tim Puetz, parte di una striscia di 32 punti consecutivi. Una veloce ricerca tra le partite del circuito maggiore maschile nel 2018 ha evidenziato decine di strisce con almeno 13 punti, circa una ogni 40 partite.
  • Nella semifinale del torneo di New York tra John Isner e Reilly Opelka ci sono stati molti record, il cui numero probabilmente è assoggettato ai soli limiti della nostra immaginazione. Le 59 palle break eguagliano il record nelle partite al meglio dei tre set. Non sorprende che Isner (e Jeremy Chardy) possieda anche il record precedente. Inoltre, Isner e Opelka hanno stabilito il nuovo record di ace (81) in una partita al meglio dei tre set, superando un altro record che apparteneva sempre a Isner. Inoltre, è stata la prima partita al meglio dei tre set in cui entrambi i giocatori hanno servito almeno 37 ace.
  • Dal 2008 e a eccezione di un solo anno, Fabio Fognini ha sempre giocato almeno parte della tournée sudamericana. Nel 2019 però, per la prima volta è uscito tre volte al primo turno, nonostante avesse almeno una delle due teste di serie più alte in ciascun torneo.

Around the Net, Issue 1

Around the Net, Issue 2

Tendenze al servizio sulle palle break nel circuito maschile

di Jeff Sackmann // TennisAbstract

Pubblicato il 7 febbraio 2019 – Traduzione di Edoardo Salvati

Nei momenti di maggiore pressione, ogni giocatore fa ricorso al servizio preferito, quello che ritiene dare più garanzie. Allo stesso tempo, l’avversario è in grado di identificare la ripetitività delle dinamiche al servizio, quindi nessun giocatore può essere troppo prevedibile al riguardo. Affidiamoci ai numeri per vedere le direzioni di scelta, l’efficacia realizzativa e le indicazioni dai risultati che ne derivano in termini di strategie al servizio nel circuito maschile.

Nello specifico, analizziamo le prime sul lato dei vantaggi, e la direzione del servizio sulle palle break. Ai nostri fini, concentriamoci su 43 giocatori, vale a dire quelli con almeno 20 partite dal 2010 a oggi inserite nel database del Match Charting Project. Per ciascuno, abbiamo almeno 85 palle break sul lato dei vantaggi, oltre a più di 800 punti sempre sul lato dei vantaggi che non sono palle break (ho escluso i punti del tiebreak, perché seppur molti sono ad alta pressione, la dinamica è meno facile da comprendere). Per la maggior parte dei giocatori i dati a disposizione sono ben più abbondanti, tra cui quasi 1000 palle break sul lato dei vantaggi sia per Novak Djokovic che per Rafael Nadal.

Prima domanda: qual è il servizio preferito sulle palle break?

In media, i 43 giocatori del campione hanno servito il 20% in più di prime esterne rispetto alle prime al centro (anche i servizi al corpo sono rilevanti, ma compongono poco meno del 10% del totale delle prime, e confrontare due opzioni è decisamente più semplice che confrontarne tre).

La differenza del 20% non è così ampia quanto sembri, visto che sui punti che non sono palle break sul lato dei vantaggi la decisione è per il servizio esterno circa il 10% più spesso. Pur rimanendo il servizio esterno la scelta classica, è solo poco più frequente che su altri punti sul lato dei vantaggi.

Le medie del circuito non danno una rappresentazione completa, guardiamo quindi le individualità. La tabella riepiloga i dieci giocatori che più scelgono una determinata direzione con la prima di servizio sul lato dei vantaggi quando si trovano a fronteggiare una palla break.

Giocatore          PB Esterno/Centro   
Kohlschreiber 2.58
Cuevas 2.46
Shapovalov 1.94
Nadal 1.87
Sock 1.84
Goffin 1.78
Kyrgios 1.69
Dolgopolov 1.66
Thiem 1.64
Carreno Busta 1.58

Simon 0.94
De Minaur 0.94
Monfils 0.90
F. Lopez 0.83
Berdych 0.83
Khachanov 0.82
Ferrer 0.81
Fognini 0.77
Schwartzman 0.69
Coric 0.67

Forse anche voi non siete stupiti dalla presenza di Nadal quasi in cima all’elenco. La combinazione di Nadal e Denis Shapovalov sembrerebbe informare che tutti i mancini seguono la stessa dinamica, anche se poi Feliciano Lopez demolisce l’ipotesi in quanto uno dei giocatori che più preferisce il servizio al centro sulle palle break. Gli altri due mancini del campione, Adrian Mannarino e Fernando Verdasco, hanno servito esternamente più della media, quindi forse è Lopez il “diverso” del gruppo. Senza molti dati su altri mancini attivi in questo periodo, è difficile poterlo dire con certezza.

Seconda domanda: Cosa succede sulle palle break sul lato dei vantaggi rispetto agli altri punti?

Abbiamo già visto che la preferenza è per l’utilizzo del servizio esterno circa il 10% più spesso del servizio centrale in situazioni di altri punti sul lato dei vantaggi. La differenza raddoppia sulle palle break. C’è una facile spiegazione a variazioni di entità modesta come queste: la maggior parte dei giocatori serve esterno un po’ meglio sul lato dei vantaggi e, quando la pressione aumenta, è più probabile che si affidi all’opzione più sicura.

Per alcuni però, non c’è nulla di modesto. Philipp Kohlschreiber ad esempio serve esterno in ogni occasione sulle palle break, più spesso di qualsiasi altro giocatore del campione. Eppure sugli altri punti sempre sul lato dei vantaggi, la sua selezione è quasi al 50%. È una differenza significativa in termini di tendenze tra palle break e altri punti. Non è l’unico. Borna Coric si comporta in modo simile (anche se meno estremo) nella direzione opposta, scegliendo quasi equamente nei servizi sul lato dei vantaggi in circostanze d’importanza relativa, per poi servire continuamente al centro di fronte alle palle break.

Cambio tattica

La tabella che segue mostra i giocatori che cambiano tattica in modo più deciso sulle palle break. Le prime due colonne identificano il rapporto tra servizi esterni (E) e centrali (C) sulle palle break e su altri punti sul lato dei vantaggi. La colonna più a destra mostra l’indice tra quei due valori. In cima all’elenco troviamo giocatori come Kohlschreiber, che, sotto pressione, serve esterno. In fondo all’elenco troviamo invece giocatori come Coric. Ho inserito i primi dieci per ogni direzione, oltre a tre dei Fantastici Quattro che non rientrano in nessuna delle due categorie. Djokovic ad esempio non lascia che la circostanza modifichi le sue scelte, almeno a questo proposito.

Giocatore       PB E/C     Altri E/C    PB E/Altri   
Kohlschreiber 2.58 1.04 2.49
Kyrgios 1.69 0.74 2.28
Del Potro 1.52 0.81 1.87
Sock 1.84 1.05 1.75
Cuevas 2.46 1.50 1.64
Anderson 1.18 0.74 1.59
Goffin 1.78 1.13 1.58
Isner 1.43 0.91 1.58
Dimitrov 1.41 0.94 1.49
Thiem 1.64 1.11 1.48

Murray 1.19 0.86 1.39
Nadal 1.87 1.51 1.24
Djokovic 1.20 1.16 1.03

Wawrinka 0.99 1.15 0.87
Bautista Agut 1.38 1.60 0.86
Fognini 0.77 0.91 0.85
Federer 1.08 1.35 0.80
Paire 1.36 1.73 0.78
Mannarino 1.45 1.86 0.78
Schwartzman 0.69 0.89 0.78
F. Lopez 0.83 1.09 0.76
Coric 0.67 0.97 0.69
Khachanov 0.82 1.25 0.66

Sempre nella zona alta dell’elenco troviamo alcuni dei giocatori che meglio servono nel circuito maggiore. In generale, molti preferiscono servire esterno sul lato di vantaggi per poi scegliere quella direzione con frequenza ancora superiore in situazioni di pressione. Con questa tattica si spiega perché alcuni ottengano (non sempre) rendimenti migliori sulle palle break e nei tiebreak. Nick Kyrgios ad esempio ha un servizio letale in tutte le direzioni, ma all’esterno sul lato dei vantaggi è ancora più forte. Complessivamente, vince il 78.8% delle prime di servizio esterne sul lato dei vantaggi, contro il 75.8% con le prime al centro. “Conservando” il servizio esterno per i momenti più critici, Kyrgios riesce a difendere più palle break di quanto la sua efficacia al servizio sul lato dei vantaggi suggerirebbe. La stessa teoria è valida per i tiebreak, nei quali i giocatori potrebbero usare il servizio preferito più spesso.

Terza domanda: queste tattiche potrebbero essere migliorate?

Parto sempre dall’assunto che i giocatori sanno quello che fanno. Se Kyrgios serve al centro la maggior parte delle volte e va esterno più spesso sulle palle break, probabilmente non è frutto del caso. C’è una regola del pollice immediata per verificare se chi serve ha scelto in modo ottimale, descritta qualche anno fa dal mio compagno di podcast Carl Bialik:

Se il tuo servizio al centro è meglio di quello esterno, servi più spesso al centro. Ma non servire al centro il 100% delle volte perché se lo fai, l’avversario ne è consapevole e si mette a metà del campo in attesa del servizio al centro invece di preoccuparsi anche della traiettoria esterna. Quanto spesso dovresti servire al centro? Esattamente quanto è necessario a renderlo efficace allo stesso modo del servizio esterno, ma non più di così. Se il tasso di rendimento su scelte diverse è a sua volta diverso, non stai servendo in modo ottimale.

Ad esempio, di fronte a una palla break sul lato dei vantaggi, Kyrgios vince il 79.7% delle prime di servizio esterne e il 76.1% delle prime al centro. Secondo la logica di Bialik derivata dalla teoria dei giochi, Kyrgios dovrebbe andare esterno ancora più spesso. La percentuale di punti vinti scenderà leggermente per la maggiore prevedibilità, ma il risultato medio di tutti i servizi sulle palle break aumenterà, perché alcuni servizi al centro saranno sostituiti da servizi esterni più redditizi.

Divario tra percentuali di punti vinti

In media, per i 43 giocatori del campione c’è un divario del 4% sulle palle break tra la percentuale di punti vinti con il servizio esterno e con quello al centro. In parte è probabilmente dovuta a rumore statistico. Sono solo 94 i servizi di Alexandr Dolgopolov sulle palle break, quindi il suo divario del 15% non è così affidabile. Però divari di quel tipo compaiono anche per quei giocatori con molti più dati a disposizione.

La tabella che segue riepiloga i dieci giocatori del campione con più palle break fronteggiate. La terza colonna “PB E/C” mostra quanto abbiano preferito il servizio esterno sulle palle break. Le due colonne successive mostrano la percentuale di punti vinti con la prima sulle palle break nelle due direzioni principali. L’ultima colonna mostra, sempre in termini percentuali, la differenza tra le percentuali vincenti. Più il divario si riduce verso lo 0%, più si è trovata la strategia ottimale.

Giocatore    PB    PB E/C  % PT E  % PT C   Divario   
Djokovic 973 1.20 73.1% 72.9% 0.3%
Nadal 971 1.87 67.3% 76.7% 12.2%
Federer 865 1.08 77.1% 77.1% 0.0%
Murray 730 1.19 71.1% 72.2% 1.6%
A. Zverev 493 1.04 72.4% 76.6% 5.5%
Wawrinka 379 0.99 72.7% 71.9% 1.2%
Nishikori 366 1.18 59.5% 69.6% 14.5%
Ferrer 347 0.81 59.7% 63.7% 6.2%
Schwartzman 338 0.69 72.2% 67.8% 6.5%
Thiem 294 1.64 71.8% 73.9% 2.8%

Djokovic, Roger FedererAndy MurrayStanislas Wawrinka si avvicinano alla tattica più efficace, non è così per Nadal, il quale adora il servizio esterno sulle palle break pur ottenendo molta più fortuna con la prima al centro. Richiamo però sempre la premessa per cui i giocatori conoscono il loro mestiere, soprattuto se si parla di Nadal, le cui strategie di gioco hanno condotto a risultati di massimo rilievo.

Nadal fa storia a sé

L’oggetto di quest’analisi sono le prime di servizio. In generale, la frequenza con cui i giocatori mettono in campo la prima è circa la stessa a prescindere dalla direzione. Sul lato dei vantaggi, è più probabile che entri una prima al centro che una esterna. Nadal però fa storia a sé. Il suo servizio esterno non è particolarmente letale, ma è la fotografia dell’affidabilità. La prima esterna sul lato dei vantaggi è in campo il 77.8% delle volte, rispetto a un semplice 59.5% al centro. Il servizio al centro è efficace quando entra, ma non è ragione sufficiente per provarlo più spesso.

Nishikori e la teoria dei giochi

La stessa logica non può venire in soccorso di Kei Nishikori, che ha un divario ancora più marcato di quello di Nadal, salvando circa il 70% delle palle break con un servizio centrale ma solo il 60% con uno esterno. Quasi sicuramente non è dovuto alla fortuna: ipotizzando 180 servizi in ciascuna direzione e una media di punti vinti di circa il 65%, le possibilità che entrambi i numeri siano almeno di cinque punti percentuali sopra o sotto la media è di circa il 18%. La probabilità che siano entrambi così estremi è di circa il 3.5%, da cui una probabilità che siano estremi in direzioni opposte inferiore al 2%, cioè 1 su 50.

Come Nadal, Nishikori è uno dei pochi giocatori che serve molto più spesso in una direzione che nell’altra. Rispetto a Nadal però, la discrepanza tra le prime in campo è molto più pronunciata! Nelle 366 palle break delle partite a disposizione, Nishikori ha servito in campo una prima esterna per il 48.8% delle volte e una prima al centro per il 62.8% delle volte. Più prime in campo al centro quindi per lui e una maggiore probabilità di vincere il punto che ne consegue. Nishikori deve servire molte più prime al centro di fronte alle palle break. Così facendo infatti, la percentuale di punti vinti specifica per quella direzione diminuirà visto che gli avversari scopriranno quella tendenza più accentuata, ma è probabile che l’esito complessivo migliori.

Conclusioni

Anche al livello più semplice, i giocatori dovrebbero avere consapevolezza delle tendenze al servizio degli avversari, che sia tramite voci di corridoio, osservazione avanzata o dati come quelli del Match Charting Project.

All’aumentare della complessità di analisi, abbiamo visto il potenziale espressivo dei dati, capaci di evidenziare come alcuni giocatori stiano rinunciando a convertire palle break. La maggior parte dei giocatori di élite ha sviluppato una padronanza intuitiva della teoria degli giochi. A volte però, anche l’intuizione dei più forti può sbagliare.

Break Point Serve Tendencies on the ATP Tour

Il Match Charting Project raggiunge e supera le 5000 partite

di Jeff Sackmann // TennisAbstract

Pubblicato il 6 febbraio 2019 – Traduzione di Edoardo Salvati

Siamo di fronte a una pietra miliare. Il Match Charting Project – la piattaforma che ho ideato per la raccolta di dati punto per punto delle partite di tennis professionistico con il contributo di volontari – ha completato la partita numero 5000.

La cifra tonda appartiene alla qualificazione di Coppa Davis tra Robin Haase e Lukas Rosol, mappata da Zindaras, che ha da poco iniziato a contribuire al progetto, immediatamente seguita dalla 5001, la finale del torneo di Hua Hin tra Dayana Yastremska e Ajla Tomljanovic (al momento della traduzione si è già arrivati a 5032, n.d.t.).

Dati non disponibili altrove

Senza troppi giri di parole, i dati del Match Charting Project non sono disponibili da nessun’altra parte. Di ogni colpo vengono tracciati tipologia e direzione, oltre alla direzione di ogni servizio e alla profondità di ogni risposta. In tutto, abbiamo collezionato più di 770.000 punti e più di 3 milioni di colpi. È un insieme di dati che ha reso possibile analisi come quella che ho fatto di recente per l’Economist sulle tattiche di gioco in grado di contrastare Novak Djokovic, o anche un tentativo di quantificare il valore dello smash, una dissertazione sulla posizione insolita alla risposta di Kei Nishikori e uno sguardo all’evoluzione del rovescio di Juan Martin Del Potro.

Non avrei mai immaginato, alla nascita del progetto nel 2013, di arrivare a raccogliere una massa così imponente di informazioni. Avevo in mente di andare nello specifico della profondità, non tanto di mettere insieme la maggior quantità possibile di occorrenze. Invece ora entrambe sono disponibili.

In circa 100 volontari siamo riusciti a inserire quasi tutte le finali Slam fino al 1980, la maggior parte delle finali Masters fino al 1990, e un crescente numero di semifinali di Slam e di finali Premier femminili. Più recentemente, abbiamo mappato tutte le finali del circuito maggiore del 2018 e del 2019, tutti gli scontri diretti tra i Fantastici Quattro e quasi tutte le finali giocate da ciascuno di loro.

5000 partite sono tante

L’ampiezza dei dati disponibili va oltre le partite di alto profilo che ho elencato. C’è almeno una partita per circa 1100 tra giocatori e giocatrici, almeno 10 partite per 268 giocatori, almeno 20 per 117 giocatori, almeno 50 per 33 giocatori e più di 100 per 11 diversi giocatori.

È sempre più possibile usare i dati del Match Charting Project per seguire l’evoluzione di un giocatore, un aspetto che non pensavo rientrasse nel perimetro del progetto. Soprattutto, a differenza di molte iniziative relative alle statistiche nello sport, in questa c’è equilibrio tra i due generi. Le partite femminili infatti rappresentano il 47% del totale, nonostante la difficoltà nel reperire le immagini per quelle addietro negli anni (non che i problemi degli ultimi tempi con lo streaming della WTA abbiano aiutato).

Fa riflettere che la partita 5000 sia stata mappata da un nuovo volontario, perché le prime settimane del 2019 segnano uno dei periodi più prolifici nella storia del progetto, sia in termini di volontari, sia per il numero di partite inserite. Solo del 2019, ci sono già più di 200 partite, tra cui 85 degli Australian Open. A dare ulteriore impulso è stato un altro nuovo volontario, tsitsi, con più di 130 partite da quando ha iniziato poco più di un mese fa.

Naturalmente i ringraziamenti vanno a tutti quelli che hanno contribuito. Come detto, quasi 100 persone si sono date da fare, alcune più di altre. Edo ha inserito 663 partite, tra cui molte delle finali e semifinali Slam. Oltre a Edo e tsitsi, altri 8 hanno contribuito con almeno 50 partite: Isaac, Lowell, ChapelHeel66, Edged, Palaver, Salvo, 1HandBH, and DebLDecker.

Le prossime 5000

Spero vivamente che vi uniate al gruppo. Qui trovate la mia guida rapida per iniziare, oltre a 11 buoni motivi per contribuire. Il tennis è uno sport complesso, ma credo che anche una curva di apprendimento in salita meriti l’investimento di tempo.

Anche se non vi sentite pronti per contribuire, il mio incoraggiamento, rivolto a tutti gli appassionati, è di approfittare dei dati a disposizione. Una sola partita mappata, come ad esempio la finale degli Australian Open 2019, contiene migliaia di informazioni sui singoli punti, a descrizione di diversi ambiti di gioco.

Trovo incredibilmente illuminante confrontare i numeri della specifica partita con le medie del circuito, della superficie e dei giocatori che, per la maggior parte delle statistiche su ciascuna pagina, si visualizzano muovendo il cursore del mouse sui numeri. Ci sono anche le medie specifiche per giocatore sulle pagine come questa per Petra Kvitova. Per chi è alla ricerca di dati grezzi, la maggior parte è sulla mia pagina GitHub.

L’obiettivo che mi sono sempre posto con Tennis Abstract, Heavy Topspin e il Match Charting Project è di aguzzare la vista nel tennis, cioè di acquisire una migliore comprensione di ciò che succede sul campo, senza mai dare per assodata la saggezza popolare.

Direi che stiamo facendo progressi.

The Match Charting Project Reaches 5,000 Matches